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La didattica a distanza, un’opportunità se pianificata tra docenti e famiglie

La didattica distanza in queste difficili settimane sta assumendo un duplice significato.

Da un lato, sollecita l’intera comunità educante a continuare a perseguire il compito sociale e formativo del “fare scuola”, ma “non a scuola” e del fare, per l’appunto, “comunità”. Mantiene viva la comunità di classe, di scuola, il senso di appartenenza; combatte il rischio di isolamento e di demotivazione.

Dall’altro lato, è essenziale non interrompere il percorso di apprendimento. Ma è anche essenziale fare in modo che ogni studente sia coinvolto in attività significative dal punto di vista dell’apprendimento, sfruttando l’occasione del maggior tempo a disposizione e delle diverse opportunità di svago quali lettura di libri, visione di film, ascolto di musica, visione di documentari scientifici… In tutto ciò può essere importante la guida degli insegnanti.

Il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti, che non siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in argomento o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del docente, dovranno essere abbandonati, perché privi di elementi che possano sollecitare l’apprendimento.

Proprio su questo ultimo punto si sono accesi molti dibattiti. Se nei primi momenti di chiusura delle scuole, l’invio di compiti poteva essere non solo tollerato, ma anche funzionale, ora, dopo settimane di sospensione delle attività, è necessario e doveroso mutare la definizione delle attività.

Molte famiglie lamentano la “moltiplicazione” delle attività a casa, in alcuni casi difficili da fare a causa di impedimenti pratici. Molti studenti, ad esempio, non possiedono un pc e utilizzano per le attività il loro smartphone.

Se non ci sono problemi di connettività, se non in casi limitati, esistono notevoli problematicità per l’accesso a piattaforme o proposte digitali che non sono sempre supportate nei dispostivi mobili.

Ancora, molte famiglie non possiedono una stampante. È bene ricordarsi di questa variabile nell’assegnazione dei compiti, progettando attività che possano evitare questo passaggio. I docenti, d’altra parte, hanno un nuovo compito: quello di effettuare una scelta critica tra le infinite proposte che sono ora presenti.

Non si tratta di scegliere una soluzione valida in assoluto, ma la scelta maggiormente inclusiva a quel gruppo o classe in uno specifico contesto. Emerge, di conseguenza, ancora una volta, la grande importanza del lavoro di squadra all’interno del team docente che dovrà effettuare scelte condivise (evitare, fin quanto possibile, ad esempio, la scelta di piattaforme differenti che creano solo grande confusione nelle famiglie), fornire un supporto a coloro che, tra i docenti, non hanno elevate competenze digitali e definire una progettazione precisa delle attività per evitare sovrapposizioni (occorre evitare sovrapposizioni e fare in modo che il numero dei compiti assegnati sia concordato tra i docenti, in modo da scongiurare un eccessivo carico cognitivo).

In alcuni contesti familiari, in presenza di più figli, i genitori si trovano in difficoltà nella gestione della mattinata dovendo essere on line con due o più scuole contemporaneamente e magari possiedono un solo computer.

IV LG Liceo linguistico
Lombardo Radice, Catania