Il cannocchiale

La sfida di Trump

Nelle elezioni tedesche del 6 novembre 1932 il Partito Nazionalsocialista si impose con il 33,1% delle preferenze e il 30 gennaio 1933 Adolf Hitler diventò Cancelliere. Negli anni successivi furono aboliti partiti, sindacati e istituzioni democratiche. Grazie alla Gestapo, la potentissima polizia segreta, le SA comandate da Eric Röhm prima, e le SS di Heinrich Himmler dopo, eliminò fisicamente gli oppositori. Alla morte di Hindenburg il Führer diventò anche capo della Repubblica, concentrando tutto il potere nelle sue mani e in quelle dell’apparato a lui fedele.

Il 5 novembre 2024 Donald Trump è stato eletto dagli americani presidente degli Stati Uniti, entrerà in carica il 20 gennaio 2025. Gli obiettivi da raggiungere sono stati espressi in campagna elettorale che, tra l’altro, includono la fine del supporto all’Ucraina, la deportazione di milioni di immigrati, la chiusura delle proprie pendenze legali. Prima ancora di giurare come 47° presidente, ha già annunciato i nomi di alcune delle persone chiave della sua amministrazione, suscitando non poche perplessità. Non tanto perché sono persone a lui legate o che hanno la stessa visione, ma per una generale mancanza di esperienza nel ruolo che dovranno ricoprire o irritualità delle loro posizioni.

Di sicuro è improprio fare un paragone tra Elon Musk e la Gestapo, ma il suo Dipartimento dell’efficienza governativa avrà un potere enorme nella selezione dei dipendenti pubblici, ben al di là delle posizioni di vertice previste dallo spoil system.

Con il controllo della Camera, del Senato – non una novità nella storia americana – e della maggioranza della Corte suprema Trump, sempre compiendo le promesse elettorali, si appresta a modificare radicalmente nella forma e nella sostanza le istituzioni americane che con un complesso sistema di pesi e contrappesi hanno consentito agli Stati Uniti di attraversare momenti di aspro scontro, sempre salvaguardando la democrazia.

Con Hitler sappiamo come è andata a finire. E con Trump?