GELA (CL) – L’impegno di Eni per il territorio gelese non si ferma solo alla riconversione del vecchio petrolchimico – al posto del quale ormai da diversi mesi è entrata in funzione la Bioraffineria che trasforma gli oli vegetali usati e quelli di frittura in biocarburanti di alta qualità – ma punta anche alla formazione delle nuove generazioni di gelesi, investendo dunque sul più grande patrimonio della città siciliana e quello che ne può cambiare le sorti.
E così Eni Scuola, la divisione dell’Azienda del cane a sei zampe dedicata al mondo dell’istruzione, ha avviato già da anni una serie di progetti basati su ecosostenibilità e innovazione, attività che hanno aperto le porte dello stabilimento ai più giovani o anche facilitato il compito d’insegnamento negli istituti cittadini. Progetti che hanno alimentato la curiosità di ragazze e ragazzi, tra i quali si inserisce quello avviato in collaborazione con il nostro giornale, “QdS in classe”, per insegnare agli studenti come scrivere un articolo di giornale.
E ora l’Eni rilancia: ieri nello stablimento gelese ha presentato dieci nuovi progetti didattici che impegneranno nel 2020 quasi duemila studenti delle scuole medie e delle superiori di Gela per “un orientamento verso percorsi di studio e di carriera di tipo tecnico-scientifico” ma anche “per accrescere le loro possibilità di accesso al mondo del lavoro”. Iniziative che parlano di economia sostenibile, ciclo dei rifiuti, riutilizzo degli scarti a una platea che ha la forza per invertire un trend di abitudini basate sullo spreco di risorse.
“Se intacchiamo tutte le energie cosa resta? – ha chiesto agli studenti Andrea Bellati della Fondazione Eni Enrico Mattei durante uno degli speech dedicati all’economia circolare -. Nel mondo sono prodotti un miliardo e trecento mila tonnellate di rifiuti, tra questi un terzo viene riciclato, un terzo destinato alla discarica e il restante viene ridotto in cenere. Questo vuol dire che due terzi di spazzatura non vengono trasformate in risorsa. La discarica è una tomba dell’energia – ha aggiunto Benedetta Palazzo – questo non è un modello sostenibile. Ispiriamoci alla natura perché in natura il rifiuto non esiste: quel che muore diventa risorsa per chi rimane”.
Che i progetti Eni stiano facendo centro lo ha dimostrato l’intervento di Letizia Cinardi, studentessa del Liceo scientifico-linguistico “Elio Vittorini” di Gela. “Grazie al progetto di alternanza scuola-lavoro abbiamo acquisito in anticipo competenze da cui eravamo esclusi. Abbiamo parlato di Green Refinery, ma perché dovremmo immaginare un ciclo ‘verde’ solo per la rigenerazione di questa economia? Vorremmo fosse tutta la città ad essere coinvolta, auspico che Eni ci aiuti a migliorare Gela. Tutti possiamo contribuire al cambiamento sostenibile, non solo i giovani, ma anche gli adulti che devono già trasmetterci dei modelli da seguire. Chiediamo Gela non venga più considerata una città morta, ma una vera risorsa per la Sicilia e il mondo intero”.
Aver avvicinato i giovani alla bioraffineria e ai temi della rigenerazione delle risorse ha indubbiamente creato delle aspettative positive per il futuro. “Quella dei giovani non è solo una speranza – ha evidenziato l’amministratore delegato della Bioraffineria di Gela, Ignazio Arces – laboratorio d’innovazione significa avere leadership distribuita e non di un solo capo. Questi ragazzi hanno dimostrato che alternanza scuola-lavoro è un elemento fattivamente importante perché loro stessi possiedono leadership. Non è l’Eni che sta dando speranza: Eni sta mettendo a disposizione la sua capacità d’innovare e le scuole fanno da collante”.
Le scuole di Gela non stanno aderendo passivamente ai programmi, ma si dimostrano realmente coinvolte. “In questo territorio lavoro volentieri perché trovo scuole disposte, ragazzi molto in gamba, un livello di attenzione ai contenuti e alle modalità che non trovo da altre parti – ha evidenziato Lucia Nardi di Eni Scuola – motivo per cui, spesso, porto prima progetti nuovi in Sicilia e poi nel resto d’Italia. È vero c’è anche diffidenza nei confronti di un’azienda privata che chiede di entrare in una scuola. Noi abbiamo semplicemente cominciato a sperimentare e i risultati sono stati ottimi. Abbiamo lavorato molto sull’utilizzo della tecnologia: negli ultimi 15 anni era necessario saltare a bordo del treno dell’innovazione e siami riusciti a coinvolgere le scuole gelesi”.
A concludere la giornata di presentazione dei progetti 2019-2020 è stato il presidente della Bioraffineria di Gela, Francesco Franchi: “Dopo 36 anni di attività in Eni, collaborare per i processi di produzione attraverso un’energia pulita è anche per me un’occasione. Prendo la parola per ringraziare tutti, ma anche per prendere un impegno con l’amministrazione di Gela, la scuola e i ragazzi, presentando il progetto Oilà. Ho visto molti rifiuti per strada, di qualunque tipo, e se per questi possiamo fare meno chiedo alla comunità di aiutarci nella raccolta dell’olio domestico. Chiediamo a voi e alle vostre famiglie di consegnare a noi l’olio di scarto. Vi forniremo anche i contenitori per la raccolta, dovrete semplicemente portarlo in fabbrica”.
GELA – Con dieci progetti dedicati alla formazione degli studenti, la bioraffineria Eni è entrata nel quotidiano degli istituti scolastici di Gela portando un bagaglio di idee innovative, strumenti moderni, temi all’avanguardia. Il rispetto dell’ambiente, l’economia circolare, il riutilizzo delle risorse sono solo alcune delle tematiche sviluppate attraverso la programmazione gestita da Eni Scuola.
“Amare il mare” coinvolge 29 studenti della scuola Secondaria di Primo grado “Romagnoli”, “Circular School” è rivolto ai bambini delle scuole primarie di Gela e Niscemi, “Eni + Scuola” ha messo a disposizione un percorso formativo per 91 studenti di quattro scuole di Gela. “Aquatic Life Lab” è pensato per l’istituto “Vittorini” di Gela quale unica scuola italiana protagonista insieme al Liceo “Oriani” di Ravenna. “Living opportunities for out Planet” coinvolgerà nuovamente il “Vittorini” di Gela insieme ad un altro solo liceo di Mestre per l’Italia, “Qds in classe” + “Distretto di Gela” coinvolge il nostro quotidiano e 300 studenti di quattro province in lezioni per apprendere i “rudumenti” della scrittura di un buon articolo giornalistico. “Cultura crea”, “Tour didattici siciliani”, “Abbandono scolastico” per la lotta alla dispersione che nella città di Gela raggiunge il 30 per cento. “Alternanza scuola – lavoro” e due progetti futuri – “Vivo sicuro” e Guide open day – chiudono un piano di programmi d’investimento intellettuale, in innovazione e cultura, che sta già arricchendo la next generation della città gelese.