Lampedusa, il nodo degli sbarchi fantasma e l'"inganno mediatico" di Matteo Salvini - QdS

Lampedusa, il nodo degli sbarchi fantasma e l'”inganno mediatico” di Matteo Salvini

Giuseppe Lazzaro Danzuso

Lampedusa, il nodo degli sbarchi fantasma e l'”inganno mediatico” di Matteo Salvini

domenica 15 Settembre 2019

Il sindaco dell'isola Totò Martello punta l'indice contro l'ex ministro dell'Interno, che per quattordici mesi, con la bufala dei porti chiusi, ha convinto molti italiani del fatto che il fenomeno delle migrazioni nel Mediterraneo fosse scomparso. E adesso, con l'approdo sicuro all'Ocean Viking, vuol far credere che sia ripreso per la "riapertura dei porti" da parte del nuovo governo. Le minacce al primo cittadino da quando ha smentito che i porti fossero chiusi. Solo ieri a Lampedusa sono giunti 79 migranti su tre barchini. I dati ufficiali del Viminale e le ben più alte stime dell'associazione MareAmico. Considerazione e rispetto per l'isola simbolo delle migrazioni

“Un inganno mediatico”
Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, non ha esitazioni su come definire il fenomeno che ha portato milioni di italiani a credere alle affermazioni del capo della Lega Nord Matteo Salvini, per quattordici mesi ministro dell’Interno, secondo cui, con i porti chiusi, il fenomeno delle migrazioni nel Mediterraneo fosse scomparso.

Sono in tanti, oggi, a essere convinti che, con il nuovo ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, l’Italia abbia “aperto i porti” concedendo un “approdo sicuro” a Lampedusa alla Ocean Viking, con 82 persone a bordo.

Poco importa se in Italia rimarranno soltanto 24 naufraghi mentre gli altri andranno in Germania, Francia, Portogallo e Lussemburgo.
Poco importa se Dario Franceschini del Pd, in un tweet, abbia parlato della “Fine della propaganda di Salvini sulla pelle di disperati in mare”.

Sono in tanti, ancora, a credere che questi 82 migranti a Lampedusa siano i primi a entrare in Italia dopo un blocco di quattordici mesi che l’ex ministro dell’Interno è riuscito a mantenere.

Martello, “Falso che gli sbarchi si fossero fermati”

“Salvini – ha spiegato il sindaco di Lampedusa – è riuscito per oltre un anno, grazie al suo sistema di propaganda, a far credere agli italiani che non c’era più stato alcuno sbarco sul territorio italiano. Così oggi ci troviamo di fronte a tantissima gente convinta che soltanto oggi, riaprendo i porti, gli arrivi siano ripresi. Ma è un colossale falso, perché il fenomeno non lo governava nessuno”.

“Nel marzo scorso – ha aggiunto – avevo rivelato come a Lampedusa gli sbarchi, con il sistema della nave madre e dei barchini, non si fossero mai fermati, ma nessuno mi aveva dato retta. Tantissime persone continuano a credere a Salvini: porti chiusi e nessun migrante sul territorio. Ma allora com’è che nel conteggio sul sito ufficiale del Viminale, nella giornata di oggi, il numero dei migranti giunti in Italia dall’inizio dell’anno è di 5.853?”.

Il nodo degli sbarchi fantasma denunciato da Mareamico

Un conteggio, peraltro, che non tiene conto degli “sbarchi fantasma” con cui, secondo la denuncia dell’associazione MareAmico di Agrigento, sono giunte in Italia almeno altre seimila persone dall’inizio dell’anno.

“Da quel che abbiamo potuto riscontrare di persona – ha affemato il presidente di Mareamico Claudio Lombardo – e dalle informazioni che ci giungono da altre regioni come Calabria, Puglia e Sardegna, possiamo stimare che almeno altri seimila migranti siano giunti in Italia da gennaio a oggi: più di diecimila complessivamente, insomma”.

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Le minacce a Martello per le sue dichiarazioni

“Da quando in marzo – ha aggiunto Martello – ho dichiarato che il flusso di sbarchi a Lampedusa non si era mai fermato, non sono più stato sentito da certe testate. D’altronde Salvini era un ministro mediatico, perfetto per le tv e i social. Certo, non ha preso alcun provvedimento reale e serio per non fare arrivare i migranti, ma faceva il duro dicendo di voler bloccare le Ong, che poi sbarcavano lo stesso anche quelle”.

“Quindi – ha affermato il sindaco di Lampedusa – quale sarebbe stata questa feroce guerra santa combattuta contro i migranti? Quella di tenerli per qualche giorno a soffrire sulle navi? Ma tanta gente ci credeva e poiché io ripetevo che gli sbarchi proseguivano, ricevevo minacce come come se volessi ‘aprire i porti’. Ma come si fa a non capire che parlare di porti chiusi con un’Italia ha 7.600 chilometri di coste è una totale follia?”.

Così, proprio in marzo, la Procura della Repubblica di Agrigento fu costretta ad aprire un’inchiesta su lettere e messaggi di minacce e insulti ricevuti da Martello: “Criminale, socio della mafia, portali a casa tua, comunista di merda”.

L’ideologia di chi “vuol credere” a Salvini

Secondo Martello c’è però anche chi “vuol credere” a Salvini per ragioni ideologiche. E questo accade “anche qui a Lampedusa”.

“Sull’isola – ha spiegato – tutti sappiamo cosa succede. Ma ci sono anche quelli che, pochi per fortuna, per ideologia, stravolgono la realtà e avallano la bufala che grazie al superministro Salvini gli immigrati fossero scomparsi. Io fino a marzo avevo tenuto il conto, poi in un solo giorno ci sono stati nove sbarchi e ho lasciato perdere. Soltanto ieri ce ne sono stati tre, per un totale di settantanove persone. Quasi quante sull’Ocean Viking. Il risultato è che il nostro hotspot è di nuovo pieno, anche se ho ricevuto assicurazione dalla ministro Lamorgese che i migranti saranno presto trasferiti”.

Il rapporto con il Ministero degli Interni

Nel luglio scorso Martello aveva anche denunciato le mancate risposte del Viminale alle sue lettere.

“Salvini – ha spiegato – non solo non ha mai parlato con il sindaco di Lampedusa, ma non ha mai parlato della nostra isola nei quattordici mesi in cui è stato ministro degli Interni. In quei mesi mi chiedevo cosa possa capirne, un padano, delle leggi del mare. E infatti minacce le prendevo io come sindaco di Lampedusa, non quello di Pontida”.

“Ieri, finalmente – ha ricordato Martello -, dopo aver protestato per il fatto che il Viminale aveva mandato qui l’Ocean Viking che era più vicina a Porto Empedocle, ho ricevuto una telefonata dal prefetto Michele Di Bari, capo del dipartimento Libertà civili e Immigrazione del Viminale. L’ultima chiamata dal Ministero risale a quand’era ministro Marco Minniti”.
“Il prefetto Di Bari – ha raccontato il Sindaco – mi ha spiegato che Lampedusa era stata scelta perché tutti gli altri hotspot della Sicilia erano pieni e mi ha annunciato per la prossima settimana una visita di rappresentanti del Ministero dell’Interno a Lampedusa. Non so se verrà direttamente la ministro Lamorgese, ma certamente mi aspetto una personalità di peso: quest’isola ha dato un contributo di grande umanità alla gestione delle migrazioni”.

Considerazione e rispetto per l’isola simbolo delle migrazioni

Ai rappresentanti del nuovo Governo il sindaco Martello chiederà “considerazione e di rispetto per l’isola simbolo delle migrazioni”.

“Devo far vedere loro – ha concluso – qual è la nostra realtà quotidiana di cittadini chiamati da anni ormai a gestire un’importante emergenza umanitaria per conto dell’Italia e dell’Europa. Devo far vedere loro ciò che il precedente ministro dell’Interno non ha mai visto: cosa significhi gestire anche un solo migrante su un’isola distante dalla costa. Chiederò loro aiuto, perché amministrare un’isola come Lampedusa in queste condizioni non è davvero facile”.

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