Il segretario Cesa a Caltanissetta per il meeting “Adesso tocca a noi” afferma: “A cent'anni dall'appello di don Sturzo è tempo di cambiare". Dodici proposte di riflessione per reinterpretare i valori "che rappresentano la nostra radice”.
CALTANISSETTA – Il segretario nazionale dell’Udc, Lorenzo Cesa, non ha dubbi: la Sicilia deve uscire dalla depressione economica in cui è piombata ormai da troppo tempo.
Ed è proprio a margine dell’evento che il partito ha tenuto a Caltanissetta , dal titolo “Adesso tocca a noi: 100 giovani dalla Sicilia per la Sicilia”, Cesa ha sottolineato quanto bisogno ci sia di giovani in politica.
“A distanza di 100 anni dall’appello di don Sturzo – ha detto – l’Udc presenta 12 nuove proposte di riflessione che reinterpretano quei valori e quei principi che rappresentano la nostra ‘radice’ politica”.
Le proposte spaziano dalla libera università come strumento di crescita e sviluppo a una sanità di eccellenza per fermare la ‘migrazione’ dei siciliani verso il Nord; da una fiscalità di vantaggio contro il fenomeno delocalizzazione agli investimenti sulle start up per impedire la fuga dei cervelli. Cesa sottolinea che il programma non può non tenere conto che i giovani sono i protagonisti del futuro della politica. “Non possiamo pensare al domani senza investire sulla formazione di una nuova classe dirigente politica – ha detto il segretario – Come Unione di centro siamo qui oggi, a Caltanissetta, per reinterpretare i 12 punti dell’appello ai Liberi e forti di don Luigi Sturzo”.
“La Sicilia – ha continuato Cesa – ha bisogno di infrastrutture moderne, una rete stradale e ferroviaria che sia adeguata al terzo millennio. Diciamo basta a chi vuole lasciare la Sicilia e il Sud in fondo alla classifica”. Per il leader dell’Udc bisogna creare “le condizioni ottimali di sviluppo per il turismo, valorizzare il territorio, promuovere i giovani, i loro talenti, ispirandosi sempre ai valori della dottrina sociale cattolica. è tempo di cambiare. è tempo che la Sicilia si svegli”, ha concluso Cesa.(rp)