Lavoro, i Sindacati alla Regione, lo smart working è un'opportunità - QdS

Lavoro, i Sindacati alla Regione, lo smart working è un’opportunità

Raffaella Pessina

Lavoro, i Sindacati alla Regione, lo smart working è un’opportunità

sabato 27 Giugno 2020

Fp Cgil al Governatore, “Né mito né tabù ma una possibilità di migliorarci che sprecare sarebbe un delitto. Scommettiamo sul futuro". Il Presidente Musumeci aveva chiesto il progressivo rientro in ufficio di almeno la metà dei dipendenti regionali

PALERMO – Il sindacato della Cgil Funzione pubblica ha inviato una lettera aperta al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci per far sentire la propria voce in difesa dello smart working fra i dipendenti pubblici. “Il lavoro agile non deve essere né un mito né un tabù, ma semplicemente una opportunità da cogliere per migliorarci. Non sprechiamola, sarebbe un vero delitto”.

La lettera fa seguito alla decisione di qualche giorno fa, del governatore che ha comunicato l’esigenza di procedere in tutti gli uffici regionali al progressivo rientro in ufficio di almeno il 50% dei dipendenti. “Iniziativa – prosegue la lettera – giustificata dalla necessità di garantire i servizi alla collettività, a seguito di un non meglio precisato numero elevato di segnalazioni per disservizi. A scanso di equivoci, per evitare che si generi confusione e disorientamento, teniamo a precisare – si legge – che lo stesso presidente, nelle scorse settimane, aveva rivendicato, con orgoglio agli occhi della Nazione, come la Sicilia fosse la Regione che aveva brillantemente e proficuamente, anche in misura superiore a tutte le altre, applicato lo smart working. Emerge dunque, con evidenza, un incomprensibile e repentino cambio di direzione. Vorremmo poi capire sulla base di quali dati, a sua disposizione, sia arrivato alla conclusione che almeno il 50% deve rientrare. Perché non il 70 o l’80% o il 28%? Tanto, se si spara a casaccio, un numero vale l’altro”.

Il sindacato chiede a Musumeci che la Sicilia vada verso l’introduzione di significative dosi di smart working nella sua organizzazione. “Per una volta – conclude la lettera – non saremmo il fanalino di coda in un campo che rappresenta la scommessa per il futuro, con evidenti ricadute positive sia sull’ambiente, ma anche sui costi e sulla qualità della vita oltre che sul miglioramento della produttività.

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