I lavoratori che non si trovano in Sicilia, ecco i più richiesti e quali posti restano vacanti - QdS

I lavoratori che non si trovano in Sicilia, ecco i più richiesti e quali posti restano vacanti

I lavoratori che non si trovano in Sicilia, ecco i più richiesti e quali posti restano vacanti

venerdì 14 Ottobre 2022

Indagine di Unioncamere. Imprese in difficoltà per la preparazione inadeguata dei candidati e per la mancanza di interessati

La solita contraddizione che si ripresenta ad ogni rilevazione del sistema Excelsior di Unioncamere e Anpal. Da una parte il mondo del lavoro siciliano langue, e moltissimi sono i disoccupati. Dall’altra oltre un terzo dei posti di lavoro disponibili, secondo le rilevazioni effettuate per il mese di settembre 2022, contattando migliaia di aziende, rimangono scoperti. Non solo per la preparazione inadeguata dei candidati, ma anche per mancanza di interessati.

E non si tratta soltanto di posizioni che necessitano di altissima specializzazione. Anche nelle professioni non qualificate, con una disponibilità di 2.210 posti di lavoro, la percentuale di difficoltà nel reperimento è comunque del 23%. E sale al 38,6% per il personale generico nel settore delle costruzioni nel trimestre settembre, ottobre e novembre.

Numeri ancora più alti per gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine, 8.920 posti disponibili, dei quali rimarrà scoperto circa il 45,5%. Per il comparto dei dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici le entrate previste sono 7.630, per i quali la difficoltà di reperimento arriva al 32,9%. Gli impiegati, i professionisti commerciali e nei servizi saranno 9.060, e anche qui la percentuale rimane alta, al 34,8%.

A settembre 2 posti su 10 rimasti vacanti

Un vero peccato, se si pensa che per il mese di settembre sono state previste un totale di 27.830 assunzioni, e i posti rimasti vacanti saranno per ben il 21%. La causa è la mancanza di candidati, mentre solo il 12,6% dei posti rimarrà vacante per l’assenza di candidati qualificati. Non bisogna dimenticare come, in buona parte dei casi, venga comunque richiesta esperienza. Nel 50,4% dei casi basta l’esperienza maturata nel settore, mentre nel 27,6% dei casi si richiede esperienza diretta nella professione. Per settore, buona parte dei posti disponibili riguardano i servizi. Si tratta di 19.170 posti, che diventano 54.260 se si guarda al trimestre settembre-novembre. Numeri molto più ridotti per l’industria, che si ferma a 8.120 posti, che arrivano a 23.600 nei tre mesi considerati.

A livello nazionale sono 524 mila i lavoratori ricercati dalle imprese per il mese di settembre, 2 mila in meno (-0,4%) rispetto a quanto programmato un anno fa. In frenata il comparto manifatturiero, che segna il -13,6%, pari a 15 mila posti in meno rispetto a settembre 2021, e soprattutto il commercio (-30,0%, con una diminuzione di oltre 25 mila contratti sempre rispetto a 12 mesi fa).

Su queste dinamiche sta incidendo in particolar modo il continuo rialzo dei costi dell’energia e delle materie prime, con i relativi effetti sull’inflazione e sui consumi.

Per quanto riguarda il trimestre settembre-novembre 2022 le assunzioni previste superano di poco 1,4 milioni con una flessione del -3,0% rispetto all’analogo trimestre del 2021. Anche a livello nazionale continua a crescere la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese, che interessa il 43,3% delle assunzioni programmate. Dato in aumento di 7 punti percentuali rispetto a settembre 2021. Circa 166 mila assunzioni (pari al 31,7% del totale) riguardano giovani fino a 29 anni.

I lavori più richiesti

Tra le figure high skills quelle maggiormente ricercate per questa fascia d’età sono i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (10 mila assunzioni programmate nel mese). Tra gli impiegati, professioni commerciali e nei servizi i più richiesti sono cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (31 mila contratti) e i commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all’ingrosso (14 mila).

Tra gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine si evidenziano, infine, gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (10 mila), gli operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (9 mila) e gli operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori (7 mila).

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