Ci sono il lavoro e l’occupazione tra i temi più importanti della Finanziaria 2024/26 della Regione Siciliana. In occasione della presentazione della Manovra regionale alla stampa, il governatore isolano Renato Schifani ha sottolineato la volontà dell’Ente da lui diretto di voler dare un impulso significativo allo sviluppo economico della Sicilia anche attraverso una serie di misure finalizzate alla crescita dell’occupazione.
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Secondo il report di Eurostat “Regional Yearbook 2023”, la Sicilia continua a essere la peggiore Regione europea per quanto riguarda il lavoro. Nel 2022 nell’Isola è stato registrato il 42% di persone occupate in età lavorativa (tra i 20 e i 64 anni), contro una media europea del 74,6%. Una statistica che diventa ancora più pesante se si considera che nell’arcipelago delle isole Åland, in Finlandia, si registra il più alto tasso di occupazione regionale corrispondente all’89,7 %.
Secondo un recente report realizzato dall’Ufficio Studi CGIA di Mestre, nel decennio 2013-2023 si è registrata una diminuzione del 15,3% dei ragazzi isolani di età compresa tra i 15 e i 34 anni (appartenenti dunque alla fascia lavorativa più produttiva). Una percentuale più che doppia rispetto a quella nazionale del 7,4%.
Cosa intende fare, quindi, la Regione Siciliana per provare a invertire questa tendenza? Secondo quanto contenuto in Manovra, vengono destinati contributi alle imprese fino a un massimo di 30mila euro per ciascuno lavoratore assunto, con un tetto di 10mila euro all’anno. Complessivamente, la Finanziaria 2024/2026 mette sul piatto risorse fino a 300 milioni di euro.
Tra le azioni promosse dalla Finanziaria vi è la “stabilità” dell’occupazione attraverso le assunzioni a tempo indeterminato e la trasformazione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato nel 2024.
La Regione Siciliana riserva inoltre ulteriori incentivi finalizzati a favorire il rientro nell’Isola di quei siciliani che lavorano in prese aventi sedi e operanti esclusivamente all’estero. In questo caso, viene destinato un ulteriore contributo aggiuntivo di 5mila euro all’anno, per un totale di 15mila euro per l’intero triennio, per ogni lavoratore che viene assunto.