Le recensioni non garantiscono veridicità - QdS

Le recensioni non garantiscono veridicità

Marco Carlino

Le recensioni non garantiscono veridicità

venerdì 02 Agosto 2019

Il Consiglio di Stato ha comminato una multa da 100 mila euro al noto portale TripAdvisor. Secondo i giudici, i claim sono tali da influenzare i consumatori fin dal primo contatto

ROMA – Le recensioni su TripAdvisor non possono garantire autenticità e veridicità: a stabilirlo è il Consiglio di Stato, che commina inoltre una multa da 100 mila euro al noto portale che confronta hotel e alberghi sulla base dei pareri dei clienti.

Una sentenza che mette la parola fine su una vicenda iniziata ormai quasi cinque anni fa: a fine 2014, infatti, l’Antitrust, in seguito alle segnalazioni formulate dall’Unione Nazionale Consumatori, da Federalberghi e da alcuni consumatori, aveva inflitto a TripAdvisor una pesante sanzione da 500 mila euro per aver seguito, a partire dal 2011, una pratica commerciale scorretta.

Nel luglio del 2015, però era arrivato il ribaltamento da parte dei giudici del Tar del Lazio, i quali annullarono la multa e stabilirono che “TripAdvisor esplicitamente nel sito evidenziava che non era in grado di verificare i fatti (e quindi la veridicità o meno) delle recensioni, che queste costituivano mere opinioni degli utenti e che l’affidabilità del messaggio derivava dall’esame di un numero elevato di recensioni per la stessa struttura”.

Il 15 luglio scorso l’ultimo atto che ha dato ragione all’Antitrust. Nella sentenza numero 04976 i giudici hanno sostenuto che i claim sono tali da influenzare i consumatori sin dal primo contatto ingenerando il falso convincimento dell’affidabilità delle recensioni pubblicate. Alcune frasi contestate sono state:

“Non importa se preferisci le catene alberghiere o gli hotel di nicchia: su TripAdvisor puoi trovare tante recensioni vere e autentiche, di cui ti puoi fidare. Milioni di viaggiatori hanno pubblicato on-line le proprie opinioni più sincere su hotel, bed & breakfast, pensioni e molto altro”;

“Vuoi organizzare un viaggio? Passa prima su TripAdvisor. I viaggiatori della community di TripAdvisor hanno scritto milioni di recensioni sulle loro vacanze migliori e peggiori che ti aiuteranno a decidere cosa fare”
“TripAdvisor offre consigli di viaggio affidabili, pubblicati da veri viaggiatori”.

Dura la reazione da parte di TripAdvisor che si è scagliata soprattutto contro l’Antitrust rivendicando la propria affidabilità: “Milioni di consumatori italiani si fidano di TripAdvisor e a ragione: la loro personale esperienza nell’utilizzo del sito ha dimostrato loro che è utile e accurato. Niente nella sentenza indebolisce questo fatto. Il Consiglio di Stato ha confermato che non ci sono prove che il sito di recensioni abbia ingannato i consumatori e non solo non richiede a TripAdvisor di cambiare alcunché sul sito ma l’unica azione richiesta è da parte dell’Antitrust, che deve ora restituire l’80% della multa che ci aveva ingiustamente imposto nel 2014.

Dall’altra parte, invece, ha espresso grande soddisfazione Federalberghi che tramite un comunicato auspica “la necessità di bonificare un sistema inquinato dalle fake reviews. È di pochi mesi fa – ha fatto presente la federazione degli albergatori – la sentenza del Tribunale penale di Lecce, che ha definito un crimine il fatto di scrivere recensioni false sotto falso nome ed ha inflitto nove mesi di carcere a uno “spacciatore” di fake reviews, che scriveva e vendeva recensioni false utilizzando un’identità falsa”.

“Ma l’opera, seppur meritoria, della magistratura – ha aggiunto Federalberghi – non è sufficiente a mettere ordine in un mercato che viaggia alla velocità della luce. Basti considerare che è stato necessario attendere quattro anni per ottenere un giudizio definitivo del Consiglio di Stato su un singolo episodio contestato”.

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