Le autostrade più efficienti d’Italia non sono fatte di asfalto. Alternativa e a volte complemento del trasporto su gomma, le Autostrade del Mare si impongono sempre più tra i pilastri della logistica e della mobilità nazionale ed europea.
Già negli anni ‘90, e ancor più a partire dagli anni 2000, l’Unione Europea e i suoi stati membri hanno delineato e implementato azioni comuni volte allo sviluppo e al potenziamento dei trasporti e dell’intermodalità. L’ambizioso obiettivo è la realizzazione di un sistema caratterizzato da un equilibrio tra le varie modalità di trasporto, in cui le alternative al trasporto su gomma e le loro combinazioni risultino preferibili per competitività, sostenibilità, frequenza, affidabilità ed efficienza.
In tale scenario, dal 2004 le Autostrade del Mare sono state designate tra i progetti prioritari. Nello stesso anno, al fine di promuovere a livello nazionale le Autostrade del Mare, in Italia è nata una apposita società in house del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con il nome Rete Autostrade Mediterranee (RAM), oggi denominata RAM – Logistica, Infrastrutture e Trasporti Spa.
Proprio RAM definisce le Autostrade del Mare come servizi marittimi di cabotaggio (ossia operati entro i confini nazionali) ed internazionali a corto raggio, prevalentemente incentrate sul segmento cargo (Ro-Ro) ma comprendenti anche il segmento misto merci-passeggeri (Ro-Pax), che presentano le caratteristiche di essere linee regolari, frequenti, economicamente sostenibili, garantendo servizi intermodali integrati nella catena logistica.
In Italia le Autostrade del Mare registrano da anni performance eccellenti, come testimoniano diversi report curati da RAM. Dal 2009 al 2018, tanto i traffici Ro-Ro quanto quelli Ro-Pax sono aumentati notevolmente. Stando all’ultima comparazione effettuata su dati del 2017, l’Italia è al secondo posto nell’Unione Europea (dopo il Regno Unito) per traffico Ro-Ro, e addirittura al primo per flussi di passeggeri non crocieristi. Inoltre, parallelamente all’aumento dell’export dall’Italia, una percentuale sempre più alta delle merci movimentate via mare percorre tratte internazionali (dal 21% del 2010 al 33% del 2017).
Venti compagnie armatoriali, di cui dieci italiane, contribuiscono attualmente allo sviluppo del network delle Autostrade del Mare in Italia, coprendo ben 132 servizi che toccano 25 porti nazionali. Nel 2018, l’offerta di tali servizi constava di 567 partenze settimanali, con oltre 1,3 milioni di metri lineari di capacità di stiva netta, pari a circa 85.000 veicoli commerciali trasportabili a settimana. Come si evince chiaramente dall’immagine in alto, elaborata da RAM, il Gruppo Grimaldi è leader nelle Autostrade del Mare per quota di mercato in tutti i principali porti nazionali, grazie non solo all’affermatissimo brand Grimaldi Lines, ma anche alla società controllata greca Minoan Lines.
I trend di movimentazione registrati si traducono anche nella riduzione dell’impatto ambientale del trasporto di merci. Ad esempio, RAM ha stimato che i rotabili trasportati via mare nel 2017 corrispondono approssimativamente al 9% del traffico autostradale di veicoli pesanti circolanti in Italia; ciò ha permesso un risparmio di circa 680.000 tonnellate di CO2, pari alle emissioni generate dal traffico urbano di una città di 1 milione di abitanti in un anno.
RAM prevede, infine, una possibile conferma del trend positivo di domanda di servizi di trasporto marittimo nazionali ed internazionali, specialmente se trainata non solo dall’auspicata ripresa economica del Paese, ma anche dalla capacità di intercettare sempre più traffici, in particolare dall’Africa settentrionale. Altro tassello fondamentale per il potenziamento delle Autostrade del Mare è l’introduzione sistematica dell’incentivo Marebonus, finalizzato allo sviluppo della modalità combinata strada-mare attraverso la creazione di nuovi servizi marittimi e il miglioramento di quelli già esistenti.