Legge su diritto allo studio promossa da Save the Children - QdS

Legge su diritto allo studio promossa da Save the Children

Raffaella Pessina

Legge su diritto allo studio promossa da Save the Children

sabato 29 Giugno 2019

Tante, ancora, le criticità: “Formazione regionale inadeguata a sfide attuali”. “Povertà educativa, passo importante verso rimozione ostacoli”

PALERMO – Save the Children Italia ha accolto con favore l’entrata in vigore della legge della Regione siciliana sul diritto allo studio: “In una regione che detiene il triste primato della dispersione scolastica, dove il 42% dei minori vive in povertà relativa, dove il 92% delle classi non prevede il tempo prolungato e l’81% degli alunni non usufruisce della mensa a scuola, questa legge – è scritto in una nota dell’associazione – risulta un passo importante verso la rimozione effettiva degli ostacoli presenti sul territorio siciliano per il godimento del diritto all’istruzione”.

Il testo ha recepito alcune proposte avanzate proprio dall’organizzazione internazionale e punta sulla promozione di un approccio che affronti le crescenti disuguaglianze che caratterizzano la vita di tanti studenti, con la consapevolezza che la scuola debba ritornare a essere fattore di cambiamento e mobilità sociale sul territorio.

Tra i punti principali della nuova legge c’è il contrasto alla povertà educativa nelle aree dove questa è maggiormente presente con la distribuzione delle risorse laddove sono più necessarie”.

Secondo Save the Children Italia, la Sicilia insieme alla Sardegna detiene il primato negativo della dispersione scolastica con il 22,1%, legato anche a un sistema regionale per la formazione professionale inadeguato alle sfide del presente, e secondo i dati del Miur la Sicilia risulta essere la prima regione in Italia per tasso di abbandono scolastico nelle scuole secondarie di primo grado e terza per abbandono nelle scuole secondarie di secondo grado. “In una regione caratterizzata da elevata incidenza di fallimento scolastico (abbandono, bocciature) – si legge nella nota – di minori in povertà relativa (il doppio della media nazionale) e di giovani Neet (in Sicilia il tasso più alto tra tutte le regioni europee), l’investimento sull’istruzione e sul diritto allo studio appaiono prioritari”. Il monitoraggio effettuato per anni da Save the Children circa l’effettività dell’accesso al diritto allo studio ha rilevato che la Sicilia ha enormi carenze nel tempo pieno (il 92% delle classi non prevede il tempo prolungato), nell’offerta di refezione scolastica (l’81% degli alunni non usufruisce della mensa a scuola) e pesanti ritardi nell’erogazione da parte della Regione del contributo per l’acquisto dei libri scolastici destinato dallo Stato alle famiglie meno abbienti”.

“In tal senso – si legge sempre nella nota – ci auguriamo che i principi e gli obiettivi individuati dalla legge, come la riduzione del tasso di dispersione scolastica e un effettivo accesso all’istruzione per tutti anche attraverso l’estensione del tempo pieno e dell’offerta di refezione scolastica, possano trovare concreta applicazione e sufficienti risorse nel futuro Piano regionale triennale per il diritto allo studio previsto dall’articolo 8 e che la Giunta regionale dovrà approvare entro 180 giorni dalla pubblicazione della legge. Come Organizzazione saremo impegnati nel monitorare la concreta attuazione di quanto previsto”.

Tra gli aspetti positivi della legge, Save The Children individua il monitoraggio sulla vulnerabilità sismica degli edifici scolastici nelle zone a rischio, e il conseguente adeguamento strutturale nonché il sostegno alla mediazione culturale per l’integrazione dei minori migranti. “Rimane deficitario – sottolinea la nota – il segmento dei servizi per l’infanzia da 0 a 6 anni, che avrebbe potuto essere affrontato con maggiore coraggio. La Sicilia ha uno dei tassi di copertura più bassi rispetto ai servizi educativi per l’infanzia rivolti alla popolazione minorile 0-2 anni (solo il 5,2% dei più piccoli frequenta un servizio educativo a titolarità pubblica). è necessario che si creino le condizioni per realizzare l’obiettivo di cambiamento indicato dall’Europa, verso un tasso di copertura del 33%. Risultano prioritari investimenti e attuazione di interventi per garantire l’accesso all’educazione sin dalla prima infanzia, come strumento essenziale di contrasto alla povertà educativa, in una regione che accoglie attualmente poco più di cinque bambini sotto i 3 anni su 100 nelle strutture pubbliche o sovvenzionate.

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