“La strada da seguire è quella del dialogo”, ha detto il ministro degli Esteri. Domenica incontro a Monaco con i Paesi coinvolti nel dossier libico
BENGASI – Continuano i dialoghi tra Italia e Libia dopo l’incontro, avvenuto nei giorni scorsi, tra il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e il premier del Governo di accordo nazionale, Fayez al Sarraj. Di Maio è atterrato ieri a Bengasi per incontrare l’altra parte coinvolta nel conflitto libico, il generale Khalifa Haftar.
Giorno sfortunato per il ministro, in quanto proprio ieri sono ricominciati gli scontri nella capitale libica. Due gli attacchi dell’uomo forte della Cirenaica alle forze del Governo di accordo nazionale. I missili sono stati lanciati contro l’unico aeroporto ancora in funzione nella capitale (lo scalo di Mitiga) e nella zona agricola di Machrou al-Hadhba, che si trova a pochi chilometri di distanza dal centro di Tripoli. Nello stesso momento il ministro degli Esteri Di Maio conferiva con il generale Haftar per ribadirgli che “l’Italia non accetta alcuna interferenza esterna e che bisogna lavorare con impegno per un cessate il fuoco permanente”. Per Di Maio il popolo libico ha bisogno di risposte “che non possono in alcun modo essere di tipo militare. La strada da seguire – ha continuato – deve essere inevitabilmente quella del dialogo e della diplomazia”.
Nonostante sia ormai chiaro che l’uomo forte della Cirenaica non è interessato in alcun modo ad una risoluzione diplomatica del conflitto libico, il ministro grillino si vanta sui suoi profili social del fatto che l’Italia “è tornata ad avere un peso determinante in Ue e una indubbia affidabilità con tutti gli attori coinvolti, questo grazie anche al lavoro dei nostri tecnici, del corpo diplomatico e dei nostri apparati di intelligence”.
Il prossimo passo dell’Ue verso la pace in Libia sarà domenica a Monaco. l’Italia ci sarà, con Luigi Di Maio. “A Monaco – ha dichiarato – avrò modo di incontrare i colleghi degli altri Paesi coinvolti nel dossier libico e la prossima settimana, a Roma, vedrò il ministro Russo Lavrov nel formato 2+2 insieme al ministro della Difesa Guerini”.