“I centri di detenzione libici vanno chiusi, ma bisogna anche investire sui rimpatri volontari e creare dei centri di accoglienza lì sotto l’egida delle Nazioni Uniti”, ha sottolineato il ministro.
“Oggi sono 700mila i migranti provenienti da altri stati africani in Libia, circa 3mila sono nei centri di detenzione – ha aggiunto -. Questi, non tutti sono intenzionati a venire in Europa”.
“La stabilizzazione della Libia è un nostro interesse nazionale: per la minaccia terroristica, per il problema migratorio e per la questione energetica”, ha detto ancora Di Maio, per il quale “l’Europa deve mettere in campo una vera missione che faccia rispettare l’embargo delle armi, via mare, via aerea e via terra. Noi abbiamo detto ai nostri partner europei che qualsiasi mare si mette in mare per monitorare l’embargo, se chiamata a salvare dei migranti in mare, questi non possono essere solo a carico dell’Italia. Serve una rotazione dei porti e una ridistribuzione e lo stiamo facendo ben presente”. “Non basta una missione navale o la riproposizione della missione Sophia – ha aggiunto -, serve un serio monitoraggio aereo e dei sistemi di controllo a terra per non far entrare armi in Libia”.
(ITALPRESS).