L’Italia esulta. Scettico, invece, il leader turco Erdogan: “Non credo la tregua sia fattibile". L’inviata speciale delle Nazioni Unite, Williams: “C’è ancora molto da fare”
GINEVRA – Firmato ieri a Ginevra l’accordo di “un cessate il fuoco permanente in Libia”, nell’ambito dei colloqui della Commissione militare congiunta libica (5+5), che riunisce i rappresentanti del governo di Tripoli, guidato da Fayez al Sarraj, e delle autorità dell’Est del paese, sotto la guida del generale Khalifa Haftar.
Lo riportano le Nazioni Unite che hanno trasmesso in diretta Facebook la firma dell’intesa.
“La strada è stata difficile, ma siete riusciti a raggiungere un accordo per una tregua permanente” e ora “di fronte a noi c’è molto da fare per realizzare gli impegni sottoscritti in questo accordo ed è importante agire al più presto”: così l’inviato speciale ad interim dell’Onu, Stephanie Williams, ha commentato in arabo la firma dell’intesa a Ginevra subito dopo la firma dell’accordo.
Williams ha ringraziato Sarraj, Haftar e il presidente del parlamento di Tobruk, nell’Est del Paese, Aguila Saleh, “per il loro impegno a fare riuscire questo accordo”.
“Penso che quello che è stato realizzato qui rappresenti una svolta importante per il popolo libico e per la Libia – ha aggiunto – mi auguro che le prossime generazioni possano godere di questa storica intesa”.
L’Italia ha accolto con grande favore la notizia: “L’accordo – scrive la Farnesina – per un cessate il fuoco permanente e duraturo, accompagnato da importanti provvedimenti in materia di sicurezza, a cominciare dal ripristino dei collegamenti aerei e terrestri interni alla Libia e dall`attuazione di misure di confidence building, è uno sviluppo di cruciale importanza per la stabilità della Libia”.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il cui Paese è un attore chiave in Libia, ha messo in dubbio la fattibilità del cessate-il-fuoco tra le parti in guerra sancito a Ginevra sotto l’egida delle Nazioni Unite.
“L’accordo di cessate il fuoco di oggi non è stato raggiunto al massimo livello, ma a un livello inferiore”, ha detto ai giornalisti Erdogan a Istanbul. “A me, (questo accordo) sembra mancare di credibilità”.
Il capo di stato turco ha tracciato un parallelo tra il cessate-il-fuoco annunciato in Libia e quelli proclamati da Azerbaigian e Armenia in Nagorno Karabakh nelle ultime settimane ma ampiamente violati. “È stato anche dichiarato un cessate il fuoco tra Armenia e Azerbaigian. Gli armeni hanno mantenuto la parola? No. Speriamo che (il destino di questo accordo) non sia simile e che il cessate il fuoco venga rispettato”, ha affermato Erdogan.