Libia, l’Unchr: “325 rifugiati evacuati da centro detenzione” - QdS

Libia, l’Unchr: “325 rifugiati evacuati da centro detenzione”

redazione

Libia, l’Unchr: “325 rifugiati evacuati da centro detenzione”

venerdì 26 Aprile 2019

TRIPOLI – L’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha evacuato circa 325 rifugiati dal centro di detenzione Qaser Ben Gasheer a sud di Tripoli, in seguito al deteriorarsi delle condizioni di sicurezza e dell’escalation di violenza. Il ricollocamento, realizzato insieme a Oim, si legge in una nota, è stato avviato a seguito di un episodio di violenza armata contro i detenuti che stavano protestando per le condizioni in cui erano tenuti, durante il quale sono stati segnalati colpi d’arma da fuoco sparati in aria. Anche se non ci sono stati feriti a causa dei proiettili, 12 rifugiati sono stati feriti e portati in ospedale.

“I pericoli per rifugiati e migranti a Tripoli non sono mai stati così grandi’’, ha detto Matthew Brook, vice capo missione dell’Unhcr in Libia. “È di vitale importanza che i rifugiati in pericolo possano essere liberati ed evacuati in sicurezza”.

I rifugiati sono stati trasferiti al centro di detenzione di Azzawya, dove il rischio di trovarsi in mezzo alle ostilità è minore. All’arrivo, i rifugiati hanno ricevuto beni di prima necessità e cure mediche da parte dell’Unhcr e del suo partner International Medical Corps. I più vulnerabili, tra cui donne e bambini, sono stati identificati e verranno trasferiti al Centro di raccolta e partenza dell’Unhcr. Il ricollocamento è stato svolto con il supporto delle autorità libiche, della Missione di Supporto dell’ONU in Libia (Unsmil) e dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha), che hanno facilitato un corridoio umanitario per rendere possibile il trasferimento.

Per l’Unhcr permane la preoccupazione per circa 3.000 rifugiati e migranti che rimangono nei centri di detenzione a Tripoli. Con il deteriorarsi delle condizioni di sicurezza diventa imperativo, per l’agenzia Onu, rilasciare immediatamente i rifugiati e migranti e fornire loro una via di uscita sicura.

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