Lotta al crimine, il Parlamento europeo ricorda la nascita di Rocco Chinnici - QdS

Lotta al crimine, il Parlamento europeo ricorda la nascita di Rocco Chinnici

redazione

Lotta al crimine, il Parlamento europeo ricorda la nascita di Rocco Chinnici

martedì 21 Gennaio 2020

Oggi alle 18:30 a Bruxelles la conferenza organizzata dalla figlia ed eurodeputata Caterina. “Mio padre fu un precursore perché aveva capito a fondo il fenomeno mafioso”

BRUXELLES – Una conferenza sulla lotta al crimine e un concerto in uniforme per celebrare al Parlamento Europeo, a Bruxelles, il 95° anniversario della nascita di Rocco Chinnici, che ricorreva domenica scorsa. È l’evento in programma oggi dalle 18.30 a Bruxelles nella sede dell’assemblea legislativa dell’Ue (spazio Yehudi Menuhin) su iniziativa di Caterina Chinnici, eurodeputata di S&D e figlia del giudice che creò il pool antimafia.

Si inizierà con il dibattito intitolato “The european values in the area of freedom, security and justice”. Introduzione della stessa Caterina Chinnici, componente della commissione europarlamentare Libe (Libertà, Giustizia e Affari interni), poi gli interventi di Giovanni Chinnici, presidente della Fondazione Rocco Chinnici e anche lui figlio del giudice, del presidente della Libe Juan Fernando López Aguilar e del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho. Parteciperà inoltre Věra Jourová, vicepresidente della Commissione Europea con deleghe ai valori e alla trasparenza.

A seguire, con inizio alle 19.30, si terrà il “Concerto per la legalità” della Fanfara del 12° Reggimento Carabinieri Sicilia, diretta dal maresciallo maggiore Paolo Sena. In scaletta, fra l’altro, musiche di Verdi, Mascagni, Puccini, Vivaldi, Morricone, la “Tarantella Siciliana” di Mercier, brani dei compositori siciliani Vincenzo Bellini e Gino Marinuzzi e, in chiusura, l’inno nazionale italiano (“Il canto degli italiani”) e quello europeo (“Inno alla gioia” di Beethoven).

Capo dell’Ufficio istruzione del tribunale di Palermo, Rocco Chinnici fu ucciso in un agguato mafioso il 29 luglio 1983: un’automobile imbottita di tritolo fu fatta esplodere davanti all’abitazione del giudice, appena uscito da casa per recarsi al lavoro. Con lui morirono anche i Carabinieri Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, addetti alla sua tutela, e Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile. Rocco Chinnici è considerato tra i padri dell’antimafia moderna per gli innovativi metodi di indagine con i quali si oppose alla criminalità: la visione d’insieme e multilivello applicata alle inchieste sui fatti di mafia, la costituzione del gruppo di lavoro poi denominato pool antimafia nel quale condividere le informazioni sui singoli fascicoli, le prime indagini patrimoniali e bancarie.

“Mio padre fu un precursore anche perché aveva studiato e capito a fondo il fenomeno mafioso – dice Caterina Chinnici – e l’esperienza giudiziaria di quel periodo ha influenzato in materia determinante sia la legislazione e l’intero sistema antimafia italiani, oggi patrimonio consolidato, sia gli sviluppi della normativa europea in questi ultimi anni. Questo percorso deve proseguire con l’inserimento di nuovi importanti tasselli, tra cui una definizione comune di organizzazione o gruppo criminale, perché proprio nella dimensione sovranazionale oggi la criminalità organizzata ci mette davanti a nuove sfide che richiedono strumenti adeguati e un approccio sempre più armonizzato: l’incontro in memoria di mio padre nella sede del Parlamento Europeo vuole essere soprattutto l’occasione per sottolineare, con autorevoli contributi, la centralità di questo obiettivo”.

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