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L’Ungheria ferma la Francia, la Germania distrugge il Portogallo

Amara lezione di tedesco per il Portogallo campione d’Europa in un incontro spettacolare e ricco di gol. La Germania travolge 4-2 gli avversari con una gara scoppiettante che, insieme al sorprendente pari della Francia con l’Ungheria, ribalta la classifica del girone F, quello che raggruppa tre delle favorite.

Ora la Francia con 4 punti precede Germania e Portogallo con 3, e tutto è ancora in gioco. E’ una delle migliori gare degli Europei quella che manda in estasi i 16 mila spettatori di Monaco. Protagonista assoluto del trionfo della squadra di Loew è l’atalantino Gosens, scatenato sulla sinistra e mai contrastato dal timido Semedo. Gosens tira da tutte le posizione, segna uno splendido gol che viene annullato, partecipa alle azioni dei primi tre gol e confeziona di testa il quarto. Una prova sontuosa, da ala incontenibile, perfino superiore alle sue ottime prestazioni in serie A. Ma accanto a lui emergono il freddo ed implacabile Havertz, i due trascinatori Kimmich e Kroos mentre Gundagan sacrifica il suo ego e si mette al servizio della squadra. Il Portogallo va in vantaggio in contropiede con Ronaldo, poi conta troppo sulla sua difesa, che inesorabilmente viene perforata fino a crollare alla distanza. Curioso il contributo degli autogol in questo girone. Quello di Hummels ha deciso la vittoria della Frangia, quelli di Ruben Dias e Raphael Guerreiro propiziano il trionfo tedesco. Lo squadrone portoghese, con l’organico superiore a quello vincitore nel 2016, si sveglia a folate. Il primo gol di Ronaldo tampona per poco gli attacchi tedeschi, poi i lusitani prendono lena sul 4-1 con gli ingressi di Moutinho, Rafa Silva e Renato Sanches. Diego Jota trova il 4-2, Renato Sanches fa tremare il palo, poi assedia la Germania fino alla fine facendo capire che questo puo’ essere solo un incidente di percorso. Girone F per cuori forti. Per la Germania e’ gia’ dentro o fuori mentre il Portogallo sornione lascia giocare. I tedeschi cominciano come furie nonostante i 31 gradi di Monaco: Kroos dirige le operazioni con consumato mestiere e Loew impone un tourbillon che vede i tre giocatori d’attacco Mueller, Havertz e Gnabry che si muovono molto e lasciano spazio agli inserimenti degli esterni. Gosens e’ scatenato e al 5′ trova un gol splendido in acrobazia inficiato pero’ dal fuorigioco di Gnabry. Il Portogallo alza una doppia cerniera con Ruben Dias e Pepe affiancati da Raphael e Semedo mentre poco piu’ avanti i due interditori Danilo e Carvalho cercano invano di chiudere una Germania scatenata. Ma basta un contropiede che prende i tedeschi in affanno al 15′ per ribaltare tutto: Bernardo Silva avanza e serve sulla sinistra Diego Jota che si distende e centra per lo sparviero Ronaldo. E’ un gioco da ragazzi per Cr7 infilare la porta sguarnita, ritoccare il suo record europeo con 12 gol, raggiungere 107 gol in nazionale, a -2 dal record dell’iraniano Ali Daei. In un attimo cambia tutto: la Germania schiacciasassi va in crisi di identita’ e la sua manovra si fa involuta, ha paura di scoprirsi di nuovo. Il Portogallo controlla e addormenta il gioco. Prova a svegliare i suoi compagni Gosens, un cui tiro al 18′ viene parato. Ma alla mezz’ora i tedeschi riprendono lena e ribaltano la gara in 4′. Al 35′ viene lanciato Gosens che al volo mette al centro, Ruben Dias anticipa Havertz e infila la propria porta. La scena si ripete al 39′ con la Germania che preme minacciosamente: Raphael Guerreiro devia nella sua rete nel tentativo di liberare da un cross di Kimmich. Nella ripresa il Portogallo si deve scoprire per recuperare la partita e la Germania colpisce ancora, stavolta senza l’ausilio degli avversari. Al 6′ Kimmich scatena ancora una volta Gosens che centra per Havertz che tutto solo con uno scatto eccellente triplica. Ancora una volta il Portogallo si fa prendere in velocita’. Fernando Santos prova a cambiare qualcosa ma senza incidere. Al 15′ cross di Kimmich, imperioso colpo di testa di Gosens, ancora una volta non marcato da Semedo, e 4-1. Per l’atalantino standing ovation quando il tecnico lo sostituisce. Loew fa rifiatare vari titolari ma il Portogallo comincia ad attaccare e trova il gol con Diego Jota al 22′ su sponda di Ronaldo. Renato Sanches colpisce il palo al 33′, ma e’ tardi per recuperare. La Germania ritorna protagonista, il Portogallo ora deve fare risultato con la Francia se non vuole rischiare la qualificazione.

Clamoroso a Budapest, Davide ha fermato Golia. E’ il bello del calcio, sport dove ancora tutto può succedere e quindi anche che l’Ungheria pareggi 1-1 con la Francia campione del mondo e grande favorita di Euro 2020.

I magiari di Marco Rossi invece, arroccati nel loro 3-5-2, ci hanno messo anima e cuore, in campo hanno dato tutto, spinti dall’impressionante muraglia umana della Puskas Arena. Ed è proprio questa l’immagine che forse rimarrà di più di questo match giocato a Budapest, dove è sembrato che la pandemia non sia mai esistita, con 60mila tifosi (tra i quali 5.700 francesi), attaccati uno all’altro, che in un mare di striscioni e bandiere non hanno smesso per un solo minuto di cantare e incitare la loro squadra, e altrettanto hanno fatto, per festeggiare, dopo il triplice fischio finale. Sarà calcio, ma questo è stato anche un ritorno alla vita, al calcio com’era prima del Covid. La Francia avrebbe voluto vincere per chiudere subito la pratica della qualificazione agli ottavi e invece è uscito il pari, a causa del fatto che non è stata capace a inquadrare bene la porta avversaria ma anche per via di quei fattori ambientali (tifosi e caldo asfissiante) che capitan Lloris ieri aveva ammesso di temere. Mbappé ha prodotto alcune delle sue accelerazioni impressionanti, Pogba e Kanté hanno cucito il gioco, Griezmann si è dato molto da fare ma il successo non è arrivato. Merito dell’Ungheria, che già avrebbe meritato di non perdere contro il Portogallo, e che oggi ha portato a casa il risultato. Così ora tutti dovranno a questa nazionale il rispetto che il ct Rossi aveva invocato per i suoi. All’intervallo la Francia era sotto di un gol. A segnare, nel recupero, la rete ungherese era stato il 31enne Attila Fiola, esterno difensivo che solitamente gioca a destra ma oggi impiegato a sinistra. Proprio Fiola aveva fraseggiato con Roland Sallai e si era involato sulla sinistra, bruciando in velocità Pavard e superando Lloris con un destro sul primo palo che mandava in delirio la Puskas Arena. L’Ungheria sembrava crederci anche ad inizio ripresa, mentre la Francia si rammaricava per un palo di Dembelé. I magiari venivano poi colpiti nel suo momento forse migliore: al 21′ st rinvio lungo di Lloris per Mbappé che partiva, irrefrenabile, in velocità e metteva il pallone in mezzo. Orban provava a deviare ma trovava l’inserimento vincente di Griezmann che non falliva da distanza ravvicinata. Finiva con un giusto 1-1, che riporta la Francia in terra ed esalta l’Ungheria, teatro di una festa del calcio e della vita.