Ars, addii e polemiche nel M5s, “è ora di fare chiarezza” - QdS

Ars, addii e polemiche nel M5s, “è ora di fare chiarezza”

Raffaella Pessina

Ars, addii e polemiche nel M5s, “è ora di fare chiarezza”

mercoledì 20 Maggio 2020

A scissione non ancora ufficializzata, il gruppo parlamentare pentastellato punta il dito contro i "dissidenti" guidati dalla vicepresidente dell'Assemblea, Angela Foti: “Si può cambiare idea o partito ma serve onestà intellettuale per ammetterlo”

Le defezioni dei quattro deputati regionali Foti, Mangiacavallo, Pagana e Palmeri non è proprio andata giù al gruppo del Movimento Cinquestelle all’Ars che ha diffuso una nota al vetriolo. Il gruppo dei grillini perde così quattro componenti, scendendo da 19 a 15, ma resta comunque il primo partito a Palazzo dei Normanni. Tra i fuoriusciti c’è Angela Foti, che ricopre la prestigiosa carica di vice presidente dell’Assemblea regionale, carica che fu nella scorsa legislatura di Antonio Venturino, altro fuoriuscito dal Movimento Cinquestelle.

Insomma le stringenti regole del M5S alla lunga diventerebbero insopportabili per alcuni, che preferiscono cambiare casacca alla ricerca di una situazione più tranquilla. Ma il gruppo dei grillini all’Ars ci tiene a fare chiarezza. “Prendiamo atto che per i portavoce Foti, Mangiacavallo, Pagana e Palmeri è venuto meno – per usare parole loro – il desiderio di far parte del gruppo 5 stelle – è scritto nella nota – Bene, anzi male, anche se, per la verità, i segnali in questo senso si protraggono ormai da tantissimo tempo, persino nelle votazioni in aula, quando, frequentemente, i cinque (ai quattro di sopra va aggiunto Tancredi) si sono espressi in dissenso col gruppo, astenendosi o addirittura votando assieme a quel governo Musumeci, con cui il M5S non ha nulla a che spartire”.

La scissione peraltro non è stata ancora ufficializzata, ma difficilmente la spaccatura si potrà ricomporre.

“Nella vita, si può cambiare idea e, chi vuole, anche partito – prosegue la nota – Ma si deve avere l’onestà intellettuale di riconoscerlo, senza appigliarsi a scuse o, addirittura, cercare di rigirare la frittata, accusando noi di “goffi tentativi di imitazione dei partiti che prima ci proponevamo di smantellare”.
Al limite è forse vero il contrario, se è vero, come è vero, che pubblicamente, e senza tanti giri di parole, Angela Foti, eletta vicepresidente dell’Ars, a suo dire, a propria insaputa, nei giorni scorsi arrivava a scrivere a Musumeci in un post che in Parlamento i voti li avrebbe trovati, prospettando al presidente della Regione una comoda e solida stampella cui appoggiarsi nei momenti tribolati a sala d’Ercole”.

Il gruppo pentastellato coglie l’occasione per riparlare della vicenda del deputato Tancredi espulso qualche tempo fa dal Movimento. “Sulla vicenda Tancredi si sono spese tante, troppe parole, spesso fuori luogo. È vero che ha avuto delle difficoltà – scrivono in grillini nella nota – È anche vero, però, che il gruppo lo ha aiutato con grande senso di amicizia e solidarietà e che lui ha ignorato totalmente i continui cartellini gialli che gli arrivavano dal Movimento nazionale per le mancate restituzioni. Non c’è stato da parte sua il minimo segnale di collaborazione. Se avesse solo manifestato la volontà di regolarizzare la sua posizione con un atto tangibile, che gli avevamo reiteratamente chiesto, non si sarebbe arrivati all’espulsione che, e Tancredi lo sapeva bene, è il capolinea obbligato per chi non restituisce parte degli stipendi. Lui non ha restituito e per questo, solo per questo, sia chiaro, è stato espulso. La restituzione di parte degli stipendi per il M5S è una regola fondante, che viene sottoscritta da tutti in sede di accettazione di candidatura. è pertanto doveroso rispettarla, magari anche per chi nel Movimento, da Nord a Sud, medita di cambiare casacca, tradendo il mandato dei cittadini, aggrappandosi a incolmabili, quanto fantomatiche, divergenze di natura politica”.

Raffaella Pessina

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