Mafia: consigliere di Naro posta parole di Provenzano, polemiche - QdS

Mafia: consigliere di Naro posta parole di Provenzano, polemiche

redazione

Mafia: consigliere di Naro posta parole di Provenzano, polemiche

venerdì 17 Maggio 2019

La sindaco del paese dell'Agrigentino, Mariagrazia Brandara, ha chiesto le dimissioni di Giovanni Terranova, il quale fa parte della maggioranza che sostiene il primo cittadino

“Ti prego di essere sempre calmo e retto, corretto e coerente, sappia approfittare l’esperienza delle esperienze sofferte, non screditare tutto quello che ti dicono, cerca sempre la verità prima di parlare e ricordati che non basta mai avere una prova per raffrontare un ragionamento”.

Non sono queste le parole di un famoso pedagogo bensì quelle attribuite al defunto boss Bernardo Provenzano che Giovanni Terranova un consigliere comunale di maggioranza di Naro (Agrigento) eletto in una lista civica ha postato sul suo profilo di Facebook, intitolandolo “Sante riflessioni”.

La sindaco, Mariagrazia Brandara, ha chiesto ufficialmente le dimissioni del consigliere.

“Un comportamento del genere – dice – è assolutamente inqualificabile. La mia amministrazione respinge e condanna apertamente atti del genere. La mia richiesta di dimissioni rimane ferma. Pur nella consapevolezza che il consigliere Terranova abbia agito in assoluta buonafede non posso che ribadire la richiesta di dimissioni, cosciente, comunque, che tale decisione attiene esclusivamente alla sua volontà. Così come rimane ferma la mia condanna nei confronti della mafia e della criminalità organizzata”.

“Conosco bene – ha aggiunto – Terranova che so essere persona onesta, ma per il ruolo che riveste non poteva permettersi questo scivolone. Se si fosse trattato di un mio assessore avrei già revocato la nomina”.

Il post dopo qualche ora è stato eliminato dallo stesso consigliere Terranova che ha scritto pubblicamente, sempre sul social network, delle scuse indirizzate alla città ed al Sindaco Brandara.

Nonostante ciò la sindaco è rimasta sulle sue posizioni “stigmatizzando il comportamento del consigliere comunale” e ha “chiesto un confronto all’interno del suo stesso gruppo di maggioranza consiliare, al fine di rappresentare l’assoluta buonafede nel condividere imprudentemente e con superficialità quel post”.

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