“Anche Marcello Dell’Utri è stato tradito” da Silvio Berlusconi.
Lo ha detto Giuseppe Graviano, ex boss del mandamento palermitano di Brancaccio, deponendo in videoconferenza in Corte d’assise a Reggio Calabria nel processo “‘Ndrangheta stragista” in merito ai suoi presunti rapporti con il Cavaliere.
Nel corso dell’interrogatorio il Procuratore aggiunto distrettuale di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo ha ricordato a Graviano le intercettazioni ambientali raccolte dagli inquirenti durante la comune detenzione con il camorrista pentito Umberto Adinolfi.
L’ex boss, in quella circostanza, raccontava ad Adinolfi “il tradimento di Berlusconi, e non solo per gli investimenti immobiliari a Milano per venti miliardi di lire, ma per avere aggravato la legislazione antimafia che ha danneggiato pure lui”.
Graviano ha eluso la richiesta del Pm di rendere noto il nome del personaggio di cui parla a bassa voce con Adinolfi, “uno che se si pente salta tutto”.
La rivelazione, concepii mio figlio grazie alla distrazione degli agenti
“Ho approfittato di un attimo di distrazione degli agenti del Gom” ha poi rivelato Graviano rispondendo alle domande del pm di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo sulla vicenda del concepimento del figlio durante la detenzione al 41 bis
“Sulla procedura di concepimento – ha aggiunto – mi istruì un ginecologo che non posso certo nominare”.
Graviano ha evitato di rispondere sulle modalità utilizzate per concepire il figlio e alle domande del procuratore aggiunto Lombardo, che ha insistito per sapere di più sul metodo utilizzato, l’ex boss non ha inteso dare ulteriori chiarimenti.