Mafia nigeriana, nuova operazione, dieci fermi a Palermo - QdS

Mafia nigeriana, nuova operazione, dieci fermi a Palermo

redazione

Mafia nigeriana, nuova operazione, dieci fermi a Palermo

giovedì 11 Luglio 2019

Sgominato dalla Polizia di Stato, nel corso dell'operazione "Disconnection zone", il clan denominato "Viking" con ramificazioni in tutt'Italia. Numerose case di prostituzione individuate. Gli arrestati

Nuovo colpo alla mafia nigeriana a Palermo.

La Polizia di Stato nel corso dell’operazione “Disconnection zone” ha eseguito un provvedimento di fermo a carico di dieci cittadini nigeriani, emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia.

Le indagini della Squadra Mobile, che fanno seguito alle operazioni “Black Axe” e “No fly zone”, hanno confermato come la mafia nigeriana sia radicata e infiltrata nel tessuto economico criminale cittadino.
Con l’operazione di oggi gli investigatori hanno sgominato una cosca criminale cult, denominata “Viking”, ben strutturata su tutto il territorio nazionale, che aveva la sua base operativa nel rione palermitano di Ballarò, caratterizzata da una struttura gerarchicamente organizzata, con una forte capacità intimidatoria.

Il reato contestato ai fermati è di associazione a delinquere di stampo mafioso, con la commissione di delitti contro la persona, soprattutto in occasione di scontri con i cult rivali per il controllo del territorio e la supremazia all’interno della comunità nigeriana.
Le indagini hanno accertato, inoltre, la presenza di numerose case di prostituzione nel centro storico di Palermo, “connection house”, e registrato numerosi episodi di spaccio di stupefacenti.

Nell’operazione “Disconnection zone” sono stati fermati i nigeriani Emeka Don, 30 anni, Igwe Eluchutwv, 25 anni, John Stephen, detto Ngonzi, 35 anni, Monday Okoro, 26 anni, Sandra Gyau, 35 anni, Jamal Rachid, 41 anni, ekeze Ikechukwu Blessing Ekeze, 33 anni, Sandra Ekinadoese, 24 anni.

I primi due Don e Eluchutwv fanno parte dell’organizzazione Viking e rispondono di associazione mafiosa.

Gli altri sei sono accusati di sfruttamento della prostituzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

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