Mafia, non messinscena ma vero attentato quello ad Antoci - QdS

Mafia, non messinscena ma vero attentato quello ad Antoci

redazione web

Mafia, non messinscena ma vero attentato quello ad Antoci

mercoledì 15 Gennaio 2020

L'ex presidente Parco Nebrodi, "Volevano uccidermi per quelle norme oggi diventate legge". E che hanno contribuito al sequestro di ben 151 aziende agricole della zona. Le polemiche sull'agguato con il presidente dell'Antimafia Fava

“Emerge un contesto di significazione probatoria e chiavi di lettura dell’attentato Antoci che si è posto in contrasto con gli interessi della mafia”.

Lo hanno specificato i magistrati sull’operazione antimafia eseguita nel messinese con 94 arresti per vari reati e che ha posto sotto sequestro ben 151 aziende agricole.

I reati contestati ruotano difatti attorno al lucroso affare dei Fondi Europei per l’Agricoltura in mano alle mafie combattuto con forza con il cosiddetto “Protocollo Antoci” ideato e voluto dall’ex Presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, sfuggito a un agguato grazie agli uomini della sua scorta, e dal 27 settembre 2017 Legge dello Stato.

Un meccanismo interrotto proprio dal quel Protocollo che Antoci ha fortemente voluto.

Il libro “La mafia dei pascoli”

L’esperienza del Protocollo diventato legge era stata raccontata da Antoci e dal giornalista Nuccio Anselmo nel libro “La mafia dei pascoli”, uscito nel 2019, e che aveva come sottotitolo “La grande truffa all’Europa e l’attentato al Presidente del Parco dei Nebrodi”.

Antoci ha sottolineato come con l’operazione di oggi sia stata colpita, grazie a quel Protocollo diventato Legge dello Stato “quella mafia dei terreni che è ricca, potente e violenta”.

“Grazie di cuore – ha aggiunto – al Procuratore Maurizio De Lucia e ai suoi sostituti, ai Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Messina e alla Guardia di Finanza di Messina. L’operazione di oggi evidenzia in modo chiaro il contesto in cui ci siamo mossi in questi anni mettendo il luce le motivazioni per le quali la mafia, attraverso quel terribile attentato, voleva fermarmi”.

“Nonostante la consapevolezza – ha concluso – che, con questa ulteriore e imponente operazione, l’odio e il rancore contro di me cresceranno ancora di più, è comunque tanta la felicità che provo oggi nel vedere che il nostro lavoro serva al Paese e alla lotta alla mafia”.

L’attentato nel maggio del 2016

Il tentativo di uccidere Antoci fu portato avanti nel maggio del 2016 da un gruppo di fuoco che aveva bloccato la strada dove sarebbe passato con la scorta, sparando all’impazzata.

Le polemiche con Claudio Fava

Nell’ottobre dello scorso anno la Commissione regionale antimafia parlò di Antoci come della vittima inconsapevole di una messinscena, il suo agguato, appunto.

Qualche giorno dopo il presidente della Commissione, Claudio Fava, aveva risposto alle dichiarazioni di Antoci, che ovviamente non si riconosceva nella definizione dell’Antimafia, dicendosi, in una conferenza stampa appositamente convocata, “deluso dalle dichiarazioni” dell’ex presidente del Parco dei Nebrodi.

La replica di Antoci non si era fatta attendere: “Non riesco a trovare le parole per esternare il mio imbarazzo su una vicenda diventata paradossale e che ha generato confusione e sconforto nella società civile, che vedo, ogni giorno di più, indignata per quello che sta accadendo”.

Morra, presidente nazionale Antimafia, lo Stato risponde

“L’operazione contro la mafia dei Nebrodi – ha dichiarato dal canto suo Nicola Morra, presidente della Commissione nazionale antimafia – condotta dal procuratore Maurizio de Lucia unitamente a Ros e Gico è un ulteriore passo avanti dello Stato nella lotta alle mafie. Un sincero ringraziamento e un grande plauso, per un’indagine che vede coinvolte oltre un centinaio di persone. I numeri sono impressionanti, come la capacità di infiltrazione e di depredazione dei fondi europei. Da oggi anche nei Nebrodi si respira aria di libertà, grazie alla dedizione delle donne e degli uomini dello Stato”.

Mirabelli (Pd), inferto duro colpo alla mafia , grazie ad Antoci

“I 94 arresti di oggi, il sequestro di 151 aziende ha inferto un colpo durissimo alla mafia dei Nebrodi. Complimenti ai magistrati. Grazie a Giuseppe Antoci, che col suo protocollo ha combattuto l’affare dei fondi europei e che per questo la mafia voleva uccidere. Oggi è più chiaro anche questo”.

Lo ha scritto su Twitter il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd e capogruppo dem in commissione Antimafia.

Martina, giusto sostenere subito il Protocollo Antoci

“Grazie – ha dichiarato l’ex ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina – alle Forze dell’ordine e alla magistratura per l’importantissima operazione di queste ore nei Nebrodi in Sicilia. E’ stato giusto per noi sostenere dall’inizio l’applicazione del protocollo Antoci anche con l’impegno del Ministero delle Politiche agricole”.

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