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Mafia, nuovamente sfregiato a Catania il murale di Peppino Impastato

“Mani sconosciute hanno ancora una volta sfregiato, proprio oggi, il murale di Peppino Impastato sulla Circonvallazione di Catania. Chiediamo al sindaco Pogliese la stessa tempestività nel porre rimedio al grave gesto che avemmo nell’estate 2017”.

Lo ha detto Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale dell’Anci e consigliere comunale a Catania parlando della scritta che ha rovinato ieri, alla vigilia del ventottesimo anniversario della strage di Capaci, e proprio mentre andava in onda lo sceneggiato televisivo sulla madre Felicia, il murales di Peppino Impastato sotto il cavalcavia di Ognina, lungo la circonvallazione di Catania.

Una foto è stata pubblicata ieri dalla pagina Facebook Interact Club Catania Ovest, che aveva fatto realizzare l’opera, in cui si distingue la frase scritta con una bomboletta spray “Sono morto inutilmente, boss scarcerati”.

“Penso che manifestare in questo modo le proprie opinioni … sia esattamente il modo più sbagliato per farlo e altresì la maniera più inutile, scorretta e vana” ha scritto la portavoce dell’Associazione sui social.

“La realizzazione di questo murale è stata molto difficile – ha ricordato Bianco, a quel tempo sindaco della città -. Infatti, al di là dei danneggiamenti, fu a lungo bloccato dalla burocrazia e il writer Vincenzo Magno fu anche aggredito e minacciato da sconosciuti. Noi fummo subito al suo fianco. Auspico che i responsabili siano presto identificati e rendano conto alla legge delle loro azioni”.

Anche nella notte tra il 29 e il 30 giugno del 2017 il murales era stato deturpato da alcune scritte e già il primo luglio la giunta Bianco aveva subito accordato il permesso al ripristino e il giorno dopo l’Amministrazione comunale fu presente all’operazione.

Il murale – progettato come detto dal club service Interact Catania ovest in collaborazione con l’associazione studentesca Atlas e realizzato dal writer Vincenzo Magno, in arte Vim – era stato presentato alla città nel luglio 2015 da Enzo Bianco.

L’idea per la realizzazione di un murales contro la mafia era partita dall’Agenzia giovani del Comune nell’ambito del piano “Tele urbane” del programma CataniaAgorà.