Mafia, operazione nel quartiere palermitano di Brancaccio. Colpiti anche gli "spaccaossa" con reddito di cittadinanza - QdS

Mafia, operazione nel quartiere palermitano di Brancaccio. Colpiti anche gli “spaccaossa” con reddito di cittadinanza

redazione

Mafia, operazione nel quartiere palermitano di Brancaccio. Colpiti anche gli “spaccaossa” con reddito di cittadinanza

martedì 19 Novembre 2019

Operazione della Polizia di Stato a Palermo nei confronti del mandamento mafioso di Brancaccio per eseguire nove fermi e sequestri di beni.

Il provvedimento è stato disposto dalla Dda della Procura di Palermo che ha coordinato le indagini ed eseguito dalla squadra mobile.

Sono stati fermati presunti esponenti del mandamento mafioso di Brancaccio, Corso dei Mille e Roccella.

Tutti i nomi degli arrestati

Gli arrestati sono i fratelli Stefano e Michele Marino (47 e 51 anni), accusati di associazione mafiosa; Nicolò Giustiniani, 38 anni, Ignazio Ficarotta, 33 anni, Raffaele Costa, 54 anni; Sebastiano Giordano, 58 anni, Pietro Di Paola 19 anni, Angelo Mangano, 30 anni; Antonino Chiappara, 43 anni.

A loro vengono contestati i reati di estorsione, associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, auto riciclaggio e danneggiamento di beni assicurati, aggravati dall’avere agevolato Cosa nostra.

Spaccaossa per Cosa nostra

Accanto agli storici interessi per le rapine e lo spaccio di droga, è emerso anche l’interesse della mafia verso il lucroso mercato delle truffe assicurative, realizzate attraverso i cosiddetti “spaccaossa” e il “sacrificio” di vittime scelte in contesti sociali degradati.

Si tratta di un fenomeno già scoperto dalla polizia di Stato nei mesi di agosto 2018 e aprile 2019, che portò all’arresto di decine di persone.

A beneficiare delle laute liquidazioni del danno, conseguenti a finti incidenti, erano le casse di Cosa Nostra che introitavano grosse somme dedotte le “spese” di poche migliaia di euro da destinare agli altri protagonisti della truffa.

Spaccaossa e reddito di cittadinanza

Cinque su nove componenti della banda degli spaccaossa percepivano anche il reddito di cittadinanza. I soldi del sussidio arrivavano ai nuclei familiari di Nicolò Giustiniani 900 euro, Stefano Marino, 500 euro, Pietro Di Paola, 780 euro, Ignazio Ficarotta 600 euro, Angelo Mangano 1330. Per quanto riguarda Giustiniani e Stefano Marino a percepire il reddito risulterebbero le mogli.

La squadra mobile ha fatto la segnalazione all’Inps.

Il questore, “Uomini del disonore”

“Questa indagine dimostra – ha detto il questore Renato Cortese – ancora una volta che siamo di fronte a persone senza scrupoli, senza onore, uomini che senza alcun ritegno che speculano sui disagi della povera gente”.

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