Mafia, Palermo, cerimonia Unci in ricordo di Mario Francese - QdS

Mafia, Palermo, cerimonia Unci in ricordo di Mario Francese

redazione web

Mafia, Palermo, cerimonia Unci in ricordo di Mario Francese

domenica 26 Gennaio 2020

Il cronista ucciso da Cosa nostra ricordato a quarantun anni dall'uccisione sul luogo dell'agguato. Presenti il sindaco Orlando, i figli, Massimo e Giulio, quest'ultimo presidente dell'Ordine dei giornalisti, e il presidente dell'Unci Sicilia, Zingales

Il sacrificio del giornalista Mario Francese è stato ricordato a Palermo con una cerimonia che nel luogo dell’agguato, in viale Campania.

L’iniziativa, come accade dal 2006, è stata organizzata dal Gruppo siciliano dell’Unci-Unione cronisti italiani (gruppo di specializzazione della Fnsi-Assostampa).

Mario Francese venne ucciso la sera del 26 gennaio 1979 con colpi di pistola mentre rincasava.

Alla cerimonia erano presenti i figli del cronista ucciso, Massimo e Giulio, il sindaco Leoluca Orlando, il vice-prefetto vicario Daniela Lupo, il vice-questore vicario Andrea Lo Iacono, il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, generale Arturo Guarino, il tenente colonnello della Guardia di finanza Luca Battella e il comandante della polizia municipale Vincenzo Messina.
Per il gruppo siciliano dell’Unci erano presenti Daniele Ditta e Salvo Ricco, componenti del Consiglio direttivo.

“La figura umana e professionale di Mario Francese – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – è ancora oggi, a tanti anni dalla sua morte, un esempio. Lo è per tanti giornalisti e per tutti coloro che pongono la dignità e la professionalità al primo posto nello svolgimento del proprio lavoro”.

“I cronisti siciliani si sono ritrovati ancora una volta in viale Campania, per celebrare un giornalista integerrimo e un uomo che non si è piegato alle logiche della mafia e dell’illegalità. Francese – ha detto il presidente dell’Unci Sicilia, Leone Zingales – è stato il primo cronista a raccontare la ‘scalata’ del clan dei ‘corleonesi’ di Riina al vertice di Cosa nostra in Sicilia in un periodo, la seconda metà degli anni ’70, in cui gli inquirenti faticavano a ricostruire la mappa delle famiglie mafiose. Mario Francese è caduto per una Sicilia migliore, per una società senza mafia”.

E sempre stamani una rappresentanza della sezione Unci di Siracusa, guidata dal fiduciario Francesco Nania, ha partecipato al giardino del parco Archeologico della Neapolis alla commemorazione di Francese nella sua città natale.

“E’ con una stretta al cuore – ha scritto su Facebook Giulio Francese – che mi accingo a ricordare mio padre, Mario Francese. Anche dopo tanto tempo, ad ogni anniversario, la sofferenza monta man mano che mi avvicino a questa data che ha segnato la storia della mia famiglia. Sento il dovere di ringraziare anticipatamente quanti saranno presenti domani, domenica, sottraendo tempo ai propri impegni e ai propri doveri familiari”.

“La memoria – prosegue il post – è un impegno, è fatica, è responsabilità. Palermo non deve e non può dimenticare le sue tante vittime innocenti di mafia. Come diceva lo scrittore premio Nobel per la letteratura Jose Saramago, ‘noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità, forse, non meritiamo di esistere'”.

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