Maggioranza tra sciopero, pensioni, manovra e... Quirinale - QdS

Maggioranza tra sciopero, pensioni, manovra e… Quirinale

redazione web

Maggioranza tra sciopero, pensioni, manovra e… Quirinale

martedì 14 Dicembre 2021

Draghi ha chiamato i sindacati al confronto. Landini e Bombardieri, il 16 daremo voce al disagio degli italiani, astensione dal lavoro per unire. Colle, Salvini per un tavolo dopo la legge di Bilancio

Il Governo Draghi, alla fine, ha chiamato i sindacati a un confronto, ma esclusivamente per un faccia a faccia dedicato al tema delle pensioni e fissato per lunedì prossimo, venti dicembre, dopo, cioè, lo sciopero generale fissato per il 16 da Cgil e Uil.

Il fatto che l’appuntamento sia stato fissato dopo l’astensione dal lavoro, conferma che lo scopo non era quello di scongiurarlo e nemmeno di modificare i piani sulla manovra economica, anche se il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, in un’intervista a Repubblica ritiene che il Governo abbia voluto riaprire il confronto e che la convocazione “è frutto della mobilitazione”.

Bombardieri, finalmente un tavolo di confronto

“Era tempo che si aprisse un tavolo di confronto sulle pensioni e sulla riforma Fornero” ha detto, sottolineando che l’incontro è “un primo risultato positivo, la conferma della scelta che abbiamo fatto” con lo sciopero, costringendo “il Paese a discutere: c’era troppo unanimismo”.

Con la scelta dello sciopero, ha aggiunto Bombardieri, “abbiamo costretto la politica ad ammettere che c’è bisogno di una visione diversa” mentre i politici “hanno lanciato accuse di ogni tipo, chiamandoci rivoluzionari, incoscienti, irresponsabili… un’aggressione verbale, in qualche caso quasi squadrista, all’istituto democratico dello sciopero”.

La destra e la rottura sul contributo di solidarietà

Proprio la rottura con il Governo sulla legge di Bilancio – in particolare dopo l’affossamento dei partiti di destra del contribuito di solidarietà per far abbassare il costo delle bollette – era stata alla base della proclamazione dello sciopero, malvisto da Confindustria e non approvato dalla Cisl, con una sotterranea accusa di voler fare politica con l’astensione dal lavoro.

Landini, sciopero politico per dar voce al disagio

“Non temo l’accusa di fare politica – ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini in un’intervista al Fatto quotidiano -, perché è nella natura del sindacato confederale promuovere istanze che richiedono una profonda trasformazione sociale”.

“Il sindacato ha il dovere di rappresentare il disagio e scongiurare lacerazioni sociali, ha il compito di tutelare il lavoro e rafforzare la democrazia”, ha aggiunto.

Sciopero finalizzato a unire, non a dividere

Per il segretario del maggior sindacato italiani, “lo sciopero è uno strumento finalizzato a unire, non a dividere”.

“Ma la democrazia – ha sottolineato Landini – si tutela solo se la politica riconosce la centralità del lavoro, che invece oggi viene svalorizzato”.

Coloro i quali criticano lo sciopero, secondo il, segretario della Cgil, “rimuovono il malessere diffuso nel Paese che noi abbiamo percepito in un mese e mezzo di assemblee, prima di deciderci allo sciopero”.

Quirinale, Salvini, “Confronto dopo Manovra”

Riguardo poi alle grandi manovre per il Quirinale, Matteo Salvini, grande sponsor di Silvio Berlusconi al Colle, ha proposto ieri sera ai segretari di partito un confronto dopo l’approvazione della legge di Bilancio

Come sottolineano dalla Lega per Salvini, l’obiettivo è duplice: “valorizzare il ruolo del centrodestra e della Lega in particolare, mai così ‘pesanti’ in vista della scelta dell’inquilino del Quirinale, ma anche iniziare quel percorso di pacificazione di cui il leader leghista aveva parlato anche al premier Mario Draghi pochi mesi fa. Un percorso per ‘ricucire’ un Paese stressato dalla pandemia”.

Incontri “in casa” e fuori

Ieri Salvini si è confrontato “in casa” con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni e ha visto Giovanni Toti.
Ha poi contattato Giuseppe Conte, Enrico Letta, Matteo Renzi.
E si è sentito con i centristi Luigi Brugnaro, Carlo Calenda, Lorenzo Cesa, Maurizio Lupi.
Messaggio cordiale (con risposta positiva) anche con Roberto Speranza. E contatti con Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, e Philipp Achammer, presidente Svp.
Al momento i segretari non sono entrati nel dettaglio, ma, secondo fonti della Lega, sembra ci sia la volontà di parlarsi e ragionare.

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