A primavera inoltrata, l’Italia è ripiombata ieri nell’inverno e anche oggi sarà freddo, vento e pioggia su gran parte della Penisola e sulle Isole con i conseguenti disagi e incidenti.
Anche mortali come è avvenuto a Marsala, in Sicilia, dove un turista tedesco di 65 anni, che non aveva indossato giubbotto e caschetto e stava per entrare in acqua con il suo kitesurf, a causa del forte vento che ha gonfiato la vela è stato scaraventato con violenza contro il parabrezza di un’auto parcheggiata lungo la riva.
Immediati i soccorsi, ma c’è stato nulla da fare.
Sono invece stati recuperati a quasi 4.000 metri di quota, nel massiccio del Monte Rosa, tre alpinisti francesi – due uomini e una donna – che si erano persi sul ghiacciaio a causa del maltempo.
Inoltre, nei pressi di Pozzolo nel Mantovano, cinque persone, tutte di nazionalità romena e residenti nel veronese, sono finite con la loro auto nel fiume Mincio: quattro sono state salvate, una risulta dispersa. Sommozzatori dei vigili del fuoco e un elicottero sono impegnati nelle operazioni di ricerca.
E sempre sul Mincio, a Peschiera del Garda, un ristorante posizionato su un pontone galleggiante si è staccato dagli ormeggi, a causa del forte vento, andando alla deriva lungo il fiume.
In Lombardia, a Vigevano (Pavia) il Duomo è stato chiuso per la caduta di calcinacci in prossimità dell’altare principale: a causarla, un fulmine che ha centrato il cupolino della lanterna che svetta a 43 metri d’altezza.
Assolutamente inusuali in maggio le nevicate registrate ieri sulle montagne del nord, ma risale a 62 anni anni fa l’ultima ondata di freddo artico arrivata, in Italia, a fare da guastafeste in piena primavera.
Fu il cinque maggio del 1957 che l’intera penisola venne investita, ricordano i meteorologi di 3B Meteo, “da una massa di aria artica che portò nevicate fino a quote basse al Centro Nord e fino a quote di bassa montagna al Sud, nevicò persino a Potenza”.
L’arrivo dell’aria fredda in piena primavera si deve a un fenomeno molto raro in questa stagione, ossia l’inversione della circolazione del cosiddetto “vortice polare”, l’area di bassa pressione che si trova sull’Artico e nella quale in condizioni normali, le correnti si muovono da Ovest a Est. Questo andamento permette all’aria che proviene dall’Atlantico di mitigare il clima in tutta l’Europa.
Se la circolazione si inverte, come sta avvenendo adesso e come è accaduto nel 1957, l’aria mite viene bloccata e le correnti artiche hanno via libera.
Per questo, rilevano i meteorologi “l’irruzione di aria artica sul bacino del Mediterraneo ha innescato la formazione di un profondo vortice di maltempo che sta agendo soprattutto sulle regioni centro settentrionali” toccando però anche il Sud e le Isole.
Il maltempo, che ieri ha in gran parte risparmiato il Centro-Sud, è destinato a proseguire, portando da oggi sulle regioni meridionali piogge e temporali, con nevicate sull’Appennino a partire da 1.200 metri di quota e un calo delle temperature, con massime comprese fra 13 e 16 gradi.