Maltrattamenti ad allieve, arrestato ex giudice Bellomo - QdS

Maltrattamenti ad allieve, arrestato ex giudice Bellomo

Patrizia Penna

Maltrattamenti ad allieve, arrestato ex giudice Bellomo

mercoledì 10 Luglio 2019

Contestati dalla Procura di Bari comportamenti sistematici di sopraffazione, controllo, denigrazione e intimidazione

BARI – Comportamenti sistematici di sopraffazione, controllo, denigrazione e intimidazione. Con queste accuse, i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Bari hanno eseguito una misura cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal gip del tribunale del capoluogo pugliese, nei confronti di Francesco Bellomo, ex magistrato del Consiglio di Stato, docente e direttore scientifico dei corsi post-universitari per la preparazione al concorso in magistratura.

Secondo gli inquirenti, Bellomo avrebbe instaurato con le borsiste rapporti confidenziali e, in alcuni casi, sentimentali. Nell’ambito di questo tipo di rapporti, “facendo leva sul rispetto degli obblighi assunti, si sarebbe reso responsabile nei loro confronti di comportamenti sistematici di sopraffazione, controllo, denigrazione ed intimidazione offendendone in tal modo il decoro e la dignità personale, limitandone la libertà di autodeterminazione e riducendole in uno stato di prostrazione e soggezione psicologica”.

Ci sarebbero stati anche “il divieto di avviare o mantenere relazioni intime con soggetti che non raggiungessero un determinato punteggio” attribuito secondo il suo l’insindacabile giudizio e “il divieto di contrarre matrimonio a pena di decadenza automatica dalla borsa” tra gli obblighi imposti alle allieve da Francesco Bellomo, ex giudice del Consiglio di Stato, docente e direttore scientifico dei corsi post-universitari per la preparazione al concorso in magistratura, organizzati nelle sedi di Bari, Roma e Milano dalla Scuola di Formazione Giuridica Avanzata ‘Diritto e Scienza’ gestita dall’omonima società con sede legale a Bari. Si legge nell’ordinanza di custodia cautelare emessa oggi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo pugliese Antonella Cafagna che ha disposto l’arresto ai domiciliari dello stesso Bellomo.

Bellomo è accusato anche di estorsione poiché avrebbe costretto una allieva e borsista a rinunciare all’impiego di co-presentatrice, addetta alla postazione web in programmi televisivi, in quanto incompatibile con l’immagine di aspirante magistrato e di borsista, minacciando di revocarle la borsa di studio in caso di mancata rinuncia.

Per lui anche un’accusa di calunnianei confronti dell’attuale presidente del Consiglio Giuseppe Conte, all’epoca dei fatti vicepresidente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa e di Concetta Plantamura, componente dello stesso organismo.

Con un atto di citazione, Bellomo chiedeva al Tribunale di Bari di condannarli al risarcimento dei danni, accusando falsamente gli stessi, secondo gli inquirenti, di esercitare in modo strumentale (e illegale) il potere disciplinare e di aver deliberatamente e sistematicamente svolto un’attività di oppressione mossi da un palese intento persecutorio.

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