Tempi ristretti per la Manovra economica, che alle ore 14 di oggi arriva “blindata” all’esame del Senato: si punta a chiudere entro il 29. Partiti in pressing sulle nuove misure. Fi insiste sulle pensioni minime a 1.000 euro, mentre M5s promette battaglia sul reddito di cittadinanza. Al vaglio del Parlamento arriverà nei prossimi giorni anche il decreto Milleproroghe.
Facciamo il punto della situazione, per capire cosa succederà oggi in Parlamento, cosa prevede la prima legge di bilancio del Gioverno Meloni e perché è definita “blindata”.
La Manovra, dopo il via libera della Camera, approda oggi al Senato. L’obiettivo è arrivare all’approvazione definitiva entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio.
L’Aula è convocata alle 14 per l’avvio della sessione di bilancio, con le comunicazioni del Presidente Ignazio La Russa. Per le 13 è invece convocata la conferenza dei capigruppo.
Il testo però è “blindato” perché i senatori esamineranno il provvedimento senza potere apportare modifiche, visti i tempi stretti. Il testo, come scritto prima, deve essere approvato definitivamente entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio cioè quella misura eccezionale con la quale il governo può gestire esclusivamente l’ordinaria amministrazione, senza variazioni di bilancio.
La Camera ha dato l’ok alla legge di bilancio il 24 dicembre all’alba, dopo una maratona notturna in aula. Parliamo di interventi per 35 miliardi, di cui 21 sono dedicati alla misure per contrastare il caro bollette per imprese e famiglie.
Quello della Manovra non è stato un percorso netto, diversi gli intoppi e i cambi di passo del governo. Al di là delle misure contro il caro energia, la maggioranza ha cercato di inserire nel testo alcune scelte per marcare nettamente una linea politica: dalla flat tax per gli autonomi allo stop alla legge Fornero con l’introduzione di Quota 103, dalla stretta al reddito di cittadinanza alla tregua fiscale.
C’è la proroga al 31 marzo le misure dei decreti Aiuti: il bonus sociale con lo sconto automatico per le utenze di gas e luce dei nuclei familiari con Isee fino a 15 mila euro annui; l’azzeramento degli oneri di sistema in bolletta; il rifinanziamento del credito d’imposta sulle bollette elettriche e alle utenze gas per le imprese salirà dal 30 al 35%, per le energivore e gasivore dal 40 al 45%.
Passa inoltre dal 22% al 5% l’aliquota Iva per le fatture dei consumi nel primo trimestre del 2023 dei servizi di teleriscaldamento e dal 22% al 10% quella del pellet per tutto il 2023. La tassa sugli extraprofitti verrà applicata solamente solo alle società il cui 75% dei ricavi è generato da attività nei settori della produzione e rivendita di energia, gas e prodotti petroliferi. Il contributo è dovuto se almeno il 75% dei ricavi del periodo d’imposta antecedente a quello in corso al 1 gennaio 2023 deriva dalle attività indicate.
Tra i temi più contestati c’è la stretta già dal 2023 sul reddito di cittadinanza: è ridotto a 7 mesi per le persone ritenute occupabili, in attesa di una restrizione del sussidio dal 2024 a coloro che non possono lavorare. Da gennaio 2023 l’erogazione del reddito di cittadinanza ai giovani tra i 18 e i 29 anni sarà poi condizionata al completamento del percorso della scuola dell’obbligo.
Si perderà il sostegno economico al primo rifiuto di una offerta di lavoro, anche se questa non è “congrua”.
L’ufficio parlamentare di bilancio stima che a metà del prossimo anno potrebbe perdere il sussidio il 38,5% delle famiglie che attualmente lo percepisce.
Si allarga la platea di professionisti e partite Iva beneficiari del regime forfettario al 15%: sale infatti da 65 mila a 85 mila euro la soglia dei ricavi o compensi per avere diritto all’agevolazione. Inoltre fino a 100 mila euro viene applicata la flat tax incrementale del 15% sulla differenza tra l’incremento e il reddito più alto dell’ultimo triennio.
La Legge di Bilancio conferma il taglio contributivo del 2% per redditi fino a 35mila euro e allarga la platea per il taglio del cuneo fiscale al 3% estendendola ai redditi fino a 25mila euro dai precedenti 20mila. Inoltre nel pacchetto lavoro anche l’estensione da 6mila a 8mila euro del tetto per le decontribuzioni dei giovani, dei percettori di Rdc e delle donne fragili.
Novità in arrivo anche sullo smartworking: fino al 31 marzo 2023 prorogato per i lavoratori fragili, sia nel settore pubblico che in quello privato. Esclusi i genitori di figli sotto i 14 anni.
Pensioni minime rialzate a 600 euro nel 2023 per gli over 75. Viene rivista invece per due anni la rivalutazione automatica che sale dall’80 all’85% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo, mentre per gli assegni più alti ci sarà una riduzione della percentuale dello scaglione.
In particolare, l’indicizzazione passa dal 55al 53% per le pensioni tra 5 e 6 volte il minimo, dal 50 al 47% tra 6 e 8 volte il minimo, da 40 a 37% da 8 a 10, da 35 a 32% negli assegni superiori a 10 volte il minimo. Opzione Donna: le lavoratrici potranno quindi andare in pensione anticipatamente a 60 anni soltanto nel caso in cui si tratti di caregiver, invalide almeno al 74% oppure licenziate o dipendenti di aziende con tavolo di crisi aperto.
Esteso al 31 dicembre il termine per presentare la Cilas e poter fruire del Superbonus al 110% sulle ristrutturazioni edilizie. La manovra introduce anche una detrazione dall’imposta lorda ai fini dell’Irpef del 50% dell’importo corrisposto per il pagamento dell’Iva in relazione all’acquisto entro il 31 dicembre 2023 di unità immobiliari a destinazione residenziale di classe energetica A o B. Sul versante dei mutui invece sarà possibile rinegoziare il mutuo passando dal tasso variabile al fisso per quelli fino 200mila euro con Isee non superiore a 35mila euro e senza ritardi nei pagamenti.
Il congedo parentale sale dal 30 all’80% e potranno beneficiarne anche i padri. Aumenta l’assegno familiare per i nuclei con quattro o più figli.
Al via la sperimentazione del “reddito alimentare” per chi è in povertà assoluta: la manovra stanzia un fondo da 1,5 milioni nel 2023 e 2 milioni nel 2024 per distribuire pacchi alimentari con i prodotti invenduti.
Come già annunciato nelle ultime settimana, restano le sanzioni per i commercianti che non accettano pagamenti con il Pos per acquisti di cifre inferiori a 60 euro. Lo stop alle multe annunciato dall’esecutivo è stato eliminato.
Non ci sarà più la cancellazione automatica per le cartelle esattoriali dal 2000 al 2015 inferiori ai 1.000 euro: saranno cancellati solo gli interessi ma la decisione se stralciare o meno l’imposta e le sanzioni spetterà agli enti locali e sarebbe operativa dal 31 marzo 2023.
Per i 18enni arriva il nuovo bonus Cultura fino a 1.000 euro quale somma di 500 euro per chi ha un Isee familiare fino a 35mila euro e gli altri 500 euro nell’eventualità del voto di maturità pari a 100 su 100. Il bonus psicologo diventa permanente e sale da 600 a 1.500 euro, con tetto Isee a 50mila euro.
Ci sono poi delle “micro norme”. autorizza la caccia ai cinghiali nei parchi urbani; ci sono poi 2 milioni in ristori per gli allevatori delle bufale colpite da brucellosi e tubercolosi, 8 milioni per la pesca e l’acquacoltura e 2 milioni per i vigneti colpiti dalla flavescenza dorata. Giù le tasse sui pensionati italiani che lavoravano nel Principato di Monaco: passa infatti dal 23% al 5% l’aliquota sul reddito e sull’assicurazione di vecchiaia. Arriva poi 1 milione al fondo per l’alfabetizzazione digitale dei minori, idem per il fondo di recupero della fauna selvatica.