Corsa contro il tempo alla Camera per approvare il testo della Manovra. Poi sarà la volta dell'ok in Senato, ad eccezione di brutte sorprese.
Sono ore frenetiche alla Camera per l’approvazione della Manovra. A partire dalle 20,30 di oggi a Montecitorio è atteso il voto di fiducia da parte dei deputati.
Il disco verde dell’Aula è previsto entro le ore 6 di domani mattina, sabato 24 dicembre. Successivamente, il testo della Legge di Bilancio transiterà in Senato, dove la discussione avverrà dopo Santo Stefano, presumibilmente il 27 o il 28 dicembre.
Manovra, le misure contestate
Il documento finale, però, non accontenta tutte le parti. Le opposizioni – in particolare Partito Democratico e Movimento 5 Stelle – continuano a contestarne i contenuti e fanno leva sui ritardi che hanno contraddistinto la stesura definitiva del testo.
In particolare, nelle scorse ore, la maggioranza ha dovuto fare i conti con l’ostacolo rappresentato dalla concessione – per errore – di 450 milioni di euro ai Comuni. Un provvedimento che è stato stralciato a causa delle mancate coperture.
Polemiche anche per la cancellazione del Bonus Cultura per i 18enni che verrà “convertito” nella Carta G (il cui sostegno economico sarà legato all’Isee familiare) e per l’introduzione della norma che consentirà l’abbattimento dei cinghiali anche nei centri abitati.
Altrettanto contestata la riforma del Reddito di Cittadinanza: stop al beneficio dopo 7 mesi per i percettori abili al lavoro, decadenza anche in caso di rifiuto di un’offerta lavorativa non ritenuta congrua e il completamento della scuola dell’obbligo per i ragazzi tra i 18 e i 29 anni d’età come criterio per il mantenimento del sussidio.
Manovra, approvazione sul filo del rasoio?
Se le previsioni della maggioranza dovessero essere azzeccate, la Manovra sarà approvata entro la scadenza del 31 dicembre, scongiurando il pericolo rappresentato dall’esercizio provvisorio.
Nel momento in cui, però, dovesse essere apportata anche una sola modifica al testo, la Legge di Bilancio dovrà fare “marcia indietro”, ripartendo dalla Camera. In quel caso i tempi per una nuova discussione finalizzata all’approvazione della Manovra sarebbero davvero risicati. In caso di sforamento, scatterebbe dunque l’esercizio provvisorio. Ma cosa accadrebbe?
Manovra, cosa accade con l’esercizio provvisorio
L’esercizio provvisorio è una modalità di spesa pubblica che scatta nel momento in cui non viene approvata in tempo la Legge di Bilancio. L’articolo 81 della Costituzione Italiana sancisce che “l’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi“.
Durante l’esercizio provvisorio il Governo non potrà adottare variazioni di bilancio. Anzi, l’esecutivo dovrà limitarsi a effettuare operazioni di ordinaria amministrazione, con enormi rischi per la stabilità economica del Paese. Uno scenario che la premier Giorgia Meloni, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e l’intera maggioranza vogliono evitare a tutti i costi.