La denuncia della parlamentare grillina: “Clamoroso errore nella somma delle fatture”. L’importo complessivo delle cedole da saldare è di 915mila euro circa
PALERMO – La Regione siciliana opera in esercizio provvisorio e i pagamenti a chi lavora con la pubblica amministrazione non arrivano oppure arrivano a singhiozzo. Ad essere colpita questa volta è la categoria dei librai che aspettano i pagamenti delle cedole librarie per i libri di testo già consegnati agli studenti delle scuole elementari.
Il problema è stato sollevato dalla deputata regionale del Movimento Cinquestelle José Marano, che parla di disastro per il comparto. “Il Dipartimento dell’istruzione, dell’Università e del Diritto allo studio – dice Marano in una nota – commette un clamoroso errore nella somma delle fatture da pagare e molte librerie non riceveranno nell’immediato il pagamento delle cedole. Ancora una volta il governo regionale – prosegue – si rende protagonista di un pasticcio che, come al solito, pagheranno i cittadini e le aziende siciliane: in questo caso a subirne sarà una categoria già massacrata dalla crisi, dalle chiusure imposte dalla pandemia e dalla contrazione economica: i librai”.
Con la pubblicazione del D.D.S. n.283 del 15 marzo, infatti, saranno liquidate solo due terzi delle fatture spettanti ai librai. L’importo complessivo da saldare è di 915mila euro circa, ma l’amministrazione regionale ne pagherà, per adesso, circa 556mila. Per il saldo degli altri 385 mila i librai, in attesa già dal dicembre scorso, dovranno ancora aspettare”.
La deputata pentastellata promette battaglia: “Provvederò immediatamente a sollecitare in tutte le sedi la conclusione rapida di un iter compromesso da errori fantozziani. Si tratta dell’ennesima vergogna sulla quale il governo e l’assessore Lagalla dovranno assumersi la propria responsabilità”.
Abbiamo ascoltato in merito un rappresentante della categoria dei librai, Antonio Allia: “Questa è solamente una parte dei soldi che aspettiamo – ha detto Allia al Quotidiano di Sicilia – perché la somma è molto più elevata. Stiamo parlando di milioni di euro. Delle fatture che abbiamo presentato da dicembre dello scorso anno ad oggi molte sono state scartate e non si sa per quale motivo. La Regione non tiene conto dell’ordine cronologico delle fatture, motivando il disguido con un problema del software. Fino a quando la gestione era in capo agli ufficio dei provveditorati agli studi questi problemi non si sono mai presentati. Oggi i pagamenti avvengono alla rinfusa, senza una logica e i librai si troveranno a dover pagare comunque le tasse senza aver ricevuto in tempo i rimborsi dovuti per le cedole”.
