Maria Teresa Cultrera, avvocato penalista: "Ecco le novità introdotte dal nuovo Ddl" - QdS

Maria Teresa Cultrera, avvocato penalista: “Ecco le novità introdotte dal nuovo Ddl”

redazione

Maria Teresa Cultrera, avvocato penalista: “Ecco le novità introdotte dal nuovo Ddl”

venerdì 31 Dicembre 2021

L’obiettivo del Ddl, oltre che riparare alle falle presenti nella legislazione, è quello di rendere più sicura la vita di tante donne

Il 3 dicembre 2021 si è svolta presso la Sala Polifunzionale, alla presenza del Presidente del Consiglio Mario Draghi e di tutte le Ministre del Governo la conferenza stampa di presentazione del disegno di legge di contrasto alla violenza sulle donne. Episodio emblematico, evocato durante la conferenza stampa è il caso di Vanessa, 26 anni, uccisa ad Aci Trezza dall’ex compagno, dopo la presentazione della denuncia per stalking. L’obiettivo, oltre che riparare alle falle presenti nella legislazione, è quello di rendere più sicura la vita di tante donne “quest’anno abbiamo registrato 109 vittime e, quindi, vi è un’esigenza di intervenire per prevenire e contrastare fatti così gravi” ha detto il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

Segno che il sistema a tutela dell’universo femminile, non è ancora in grado di prevenire e assicurare effettiva protezione. Basta riflettere sul fatto che solo il 15-16% degli episodi di violenza viene denunciato. Il disegno di legge approvato si compone di 11 articoli e persegue un duplice obiettivo: quello di rafforzare sia gli strumenti di prevenzione sia quelli di protezione delle donne, sin dal primo momento della denuncia.

Il provvedimento, in particolare, contiene plurime misure che inaspriscono le pene per i reati di violenza contro le donne, tutelano maggiormente la condizione di vulnerabilità della vittima e considerano in modo più rigoroso gli specifici rischi di reiterazione.

Tra gli interventi previsti, la possibilità di applicare il fermo di fronte a gravi indizi di reati che facciano temere il pericolo per l’incolumità della vittima. E’ introdotto l’obbligo di arresto in flagranza dell’indagato in caso di violazione del divieto di avvicinamento alla vittima. L’arresto consegue non solo alla violazione della misura disposta in sede penale, ma anche a quella prevista dal giudice civile. Altre misure sono rafforzate, come quelle relative all’ammonimento del questore, e sono inaspriti quei reati, come la violenza privata grave o aggravata, che siano – ad esempio – compiuti in presenza di minori.

Una stretta sul beneficio della sospensione condizionale della pena per questo tipo di reati, subordinandone la concessione alla frequenza di un corso di formazione. Un ruolo predominante viene affidato all’uso del braccialetto elettronico sia per il controllo dell’indagato agli arresti domiciliari che per monitorare il rispetto del divieto di avvicinamento alla vittima. Se rifiuta l’uso del braccialetto, l’indagato può essere sottoposto ad una misura più restrittiva e in caso di manomissione dello stesso, scatta la custodia cautelare in carcere. In fase di indagine la protezione della vittima è assicurata anche dalla comunicazione che già in fase di denuncia la Polizia Giudiziaria dovrà fare al Prefetto.

In caso di scarcerazione inoltre dovrà essere dato immediato avviso sia alla persona offesa che al Prefetto e al Questore. Infine, il legislatore non ha trascurato il fatto che, sovente, proprio l’indigenza economica delle vittime inibisce la denuncia di episodi di violenza nei confronti del convivente. Per questa ragione è stata introdotta una provvisionale anticipata per i gravi delitti in tema di violenza di genere e violenza domestica, da imputare poi all’indennizzo.

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