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Marsala, razzismo, non si fermano le aggressioni squadriste

redazione web

Marsala, razzismo, non si fermano le aggressioni squadriste

venerdì 11 Settembre 2020

"Africani di merda, dovete morire!" e botte per due coppie di giovani tra cui una donna incinta. L'undici agosto picchiato un altro ragazzo di colore. Le scritte neonaziste e neofasciste sui muri. E ancora nessuna risposta dalle Forze dell'Ordine

Due giovani coppie di origine africana, tra cui una donna incinta, sono state aggredite la notte tra sabato e domenica – ma la notizia si è appresa soltanto ieri a tarda sera -, nel centro storico di Marsala, da ragazzi “italiani”.
Si è ripetuto insomma il copione dell’aggressione dell’undici agosto scorso, quando, al grido di “Così imparano a rispettare gli italiani”, un giovane “italiano” e bianco aveva selvaggiamente picchiato un nordafricano nel centro di Marsala. Ed era stata segnalata anche un’altra aggressione.

Marsala e le scritte neonaziste

La cittadina del Trapanese – dove da mesi viene sottovalutato il fenomeno delle scritte neonaziste – sta infatti diventando tristemente nota per gli episodi di razzismo da parte di gruppi di neofascisti e neonazisti sui quali Questura e Prefettura farebbero bene a indagare approfonditamente.

Invece continua a essere silenzio.

Una aggressione immotivata

“Ci hanno aggrediti senza nessun motivo” ha raccontato uno dei ragazzi aggrediti oggi, spiegando di essere stato picchiato, insieme all’altro giovane, al grido di “africani di merda, dovete morire!”.

I due giovani bianchi e italiani hanno anche scagliato una sedia e il tavolo di un bar contro la giovane incinta, che è stata colpita a un fianco.

Poi, è cominciata la caccia all’uomo con bottiglie di vetro rotte in mano.

I ragazzi africani hanno tentato la fuga, ma, arrivati a un incrocio, sono stati raggiunti da un altro gruppo venuto a dare man forte ai primi aggressori.

E anche chi ha cercato di difenderli le ha prese.

Arriva la polizia, ma niente arresti

Poi, finalmente, è intervenuta la Polizia.

Ma non ci sono stati arresti, come se aggressioni del genere fossero una cosa normale in un Paese che voglia definirsi civile.

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