I matrimoni e le unioni civili in Italia sono in ripresa, ma manca ancora l’impulso che si registrava prima dell’avvento della pandemia da Covid-19. Questo il dato che viene fuori dal report dell’Istat denominato “Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi” che fa riferimento al 2021.
In quell’anno, i matrimoni nel Paese sono stati 180.416, quasi il doppio rispetto al 2020 (l’86,3%). L’aumento delle nozze in Italia non ha comunque messo la pezza sperata al dato negativo che si è registrato in occasione dello scoppio della crisi pandemica.
Nel 2020, infatti, erano stati celebrati soltanto 96.841 matrimoni, per un calo del -47,4% rispetto al 2019. Nel dettaglio, i primi matrimoni nel 2021 sono stati 142.394, pari al 78,9% del totale. Nel 2020 le celebrazioni sono state più che dimezzate, ma se si considera l’anno pre-pandemia la perdita si attesta soltanto al -2,6%.
Crescono in particolare le prime nozze con sposo e sposa in età compresa tra 30 e 34 anni (rispettivamente +140,9% e +148,5%), le classi di età più penalizzate nell’anno della pandemia.
La diminuzione dei primi matrimoni è speculare alla progressiva diffusione delle libere unioni (convivenze more uxorio) più che triplicate tra il biennio 2000-2001 e il biennio 2020-2021 (da circa 440mila a 1 milione e 450mila). L’incremento è da attribuire soprattutto alle libere unioni di celibi e nubili.
Negli ultimi due decenni, inoltre, il netto ridimensionamento numerico delle nuove generazioni, dovuto alla fecondità bassa e tardiva osservata a partire dalla metà degli anni Settanta, ha prodotto un effetto strutturale negativo sui matrimoni così come sulle nascite.
Man mano che queste generazioni, molto meno numerose di quelle dei loro genitori, entrano nella fase della vita adulta si riduce infatti la numerosità della popolazione in età da matrimonio e, di conseguenza, a parità di propensione a sposarsi, cala il numero assoluto di nozze.
Nel 2021, poi, sono state celebrate 24.380 nozze con almeno uno sposo straniero, in aumento del 29,5%
rispetto all’anno precedente. I matrimoni misti (in cui uno sposo è italiano e l’altro straniero) ammontano a oltre 18mila e continuano a rappresentare la parte più consistente dei matrimoni con almeno uno sposo straniero (75,1%).
Per quanto riguarda la Sicilia, nel dettaglio, va sottolineato il dato che riguarda le separazioni e i divorzi. L’Isola, infatti è la seconda Regione italiana dove si registra il più alto numero di negoziazioni assistite da avvocati (ex art. 6), ben 12,3%. Al primo posto spicca il Lazio con il 17,8% dei casi, mentre in terza posizione – alle spalle della Sicilia – si posiziona la Campania con il 12,2%.
Relativamente ai divorzi giudiziali, i Tribunali della Sicilia sono tra i più impegnati del Paese. L’Isola, anche in questo caso, si colloca al secondo posto, con il 39,1% dei casi (stessa percentuale della Calabria). La prima Regione italiana su questo versante è la Sardegna, con il 44,4%.