Mattarella, verso il processo ai nove "odiatori" sui social - QdS

Mattarella, verso il processo ai nove “odiatori” sui social

redazione

Mattarella, verso il processo ai nove “odiatori” sui social

venerdì 08 Novembre 2019

Chiuse le indagini della Procura di Palermo sulla vicenda del 2018, presto il rinvio a giudizio. Tra gli "haters" su Facebook, due donne, tre lombardi ma anche meridionali e persino due palermitani. Rischiano fino a quindici anni di carcere

La Procura di Palermo ha chiuso l’indagine e si appresta chiedere il rinvio a giudizio di nove persone che, nel 2018, su Facebook, insultarono e minacciarono il Capo dello Stato Sergio Mattarella.

Gli “haters”, ossia gli “odiatori” dovrebbero essere accusati di attentato alla libertà, offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica e istigazione a delinquere e rischiano una condanna tra i cinque e i quindici anni di carcere.

I loro scritti minacciosi e offensivi riempirono i social dopo la decisione del Quirinale di affidare l’incarico per la formazione del Governo a Carlo Cottarelli.

Il mandato esplorativo, come si ricorderà, non andò a buon fine e fu seguito dall’incarico a Giuseppe Conte per dar vita a un esecutivo tra Lega e M5s.

In quel momento, anche sulla spinta delle macchine della propaganda sul web dei partiti populisti, partì un attacco violento alla figura del Presidente della Repubblica.

La gran parte delle frasi d’odio contro Sergio Mattarella, peraltro, esprimevano anche una chiara connotazione politica e si parlava apertamente di duce, inneggiando a Benito Mussolini e al fascismo. Ma anche a “una o due persone che potrebbero mettere a posto le cose”.

Tra le frasi d’odio postate su Facebook molte facevano riferimento alla tragica morte del fratello del Capo dello Stato, il presidente della Regione siciliana Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia nel 1980.

Nel registro degli indagati finirono subito tre persone, poi l’inchiesta, coordinata dal Procuratore Francesco Lo Voi e dal Pm Gery Ferrara si estese ad altri 39 profili FB di persone che avevano commentato con parole dello stesso tenore.

La Polizia di Stato ha identificato gli autori dei post incriminati, molti dei quali non erano anonimi.

La chiusura dell’inchiesta ha quindi riguardato nove “haters” di varie città italiane: Palermo, Bari, Varese, Milano, Roma, Foggia e Venezia.

Il primo a essere identificato fu Manlio Cassarà 39 anni, palermitano, che sul proprio profilo Facebook scrisse “hanno ucciso il fratello sbagliato”, riferendosi appunto all’omicidio di Piersanti Mattarella.

Gli altri otto sono Michele Calabrese, barese 62 anni, Elvira Zanrosso, di Varese, 68 anni, Mirko Bonomo, palermitano, 33 anni, Massimiliano Volpi, romano, 45 anni, Dalves Porru, milanese, 46 anni, Gennaro Zimotti, di Foggia, 46 anni, Eddi Maria Cavaglieri, veneziana, 75 anni, Davide Palotti, milanese, 55 anni.

Per loro, come detto, il pm Gery Ferrara si appresta a chiedere il processo.

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