Salvini, incontri in Regione e dribbling ai contestatori - QdS

Salvini, incontri in Regione e dribbling ai contestatori

Raffaella Pessina

Salvini, incontri in Regione e dribbling ai contestatori

lunedì 03 Febbraio 2020

Ieri nel Palazzo d’Orléans il capo della Lega ha visto Musumeci. Ma ha dovuto incassare l'accusa al Carroccio del ministro Provenzano di aver depredato il Sud e il redivivo antimeridionalismo di Bossi. Poi la fuga dalle contestazioni prima dei selfie in teatro

PALERMO – Il primo incontro del tour a Palermo di Matteo Salvini, quello più importante sotto il profilo politico, è stato nel Palazzo d’Orléans, con il presidente della Regione, Nello Musumeci.

Prove generali di alleanza con il governo regionale, dunque, alla disperata ricerca di una maggioranza coesa che ad oggi, all’Ars, di fatto non c’è stata.

Si è parlato di collegamenti, in particolare aerei e ferroviari.

Salvini – accompagnato dal senatore Stefano Candiani, coordinatore regionale della Lega, e dal parlamentare nazionale Nino Minardo – ha assicurato il sostegno della propria parte politica e parlamentare a ogni iniziativa finalizzata alla coesione economica e sociale della Sicilia e del Mezzogiorno d’Italia con il resto del Paese.

L’incontro di Salvini con il presidente Musumeci

“Con Musumeci non abbiamo parlato di accordi”

“Non abbiamo parlato di accordi – ha detto Salvini parlando con i cronisti – ma di temi reali come l’agricoltura. Non era il momento di parlare di rimpasti o di roba del genere. Musumeci è persona stimata e stimabile, lui farà le sue scelte noi non stiamo pressando niente e nessuno”.

Secondo alcuni rumor la Lega, da qualche settimana con un proprio gruppo all’Assemblea siciliana, vorrebbe la delega all’Agricoltura.

“La Lega ha depredato le risorse per il Sud

In questa giornata palermitana il leader della Lega Nord ha però dovuto incassare gli attacchi del ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, che ha accusato il Carroccio di aver depredato risorse al Mezzogiorno, e il redivivo antimeridionalismo di Umberto Bossi.

“La Lega ha cambiato idea sui meridionali? E non mi riferisco agli insulti rivolti a questa parte della popolazione, ma alla depredazione delle risorse europee per il Mezzogiorno” ha detto Provenzano, anche lui a Palermo.

“La Sicilia è casa mia – ha detto il Ministro, originario del Nisseno -, una terra accogliente e lo sarà anche con Salvini, ma al Sud non c’è alcun innamoramento per il capo leghista e lo dimostrano i dati delle regionali in Calabria”.

Bossi accusa Salvini di aver tolto la parola al Nord

Salvini ha dovuto anche rintuzzare la polemica a distanza con Umberto Bossi, “padre nobile” della Lega e condannato per aver rubato 49 milioni di euro agli italiani che sono finiti nelle casse del Carroccio e poi spariti.

Proprio Bossi, che nelle scorse settimane aveva lanciato un “aiutiamoli a casa loro, come gli africani” per i meridionali d’Italia, ha attaccato Salvini sulla “apertura” al Sud.

“La Lega – ha detto Bossi, imputando a questo la sconfitta in Emilia – ha tolto la parola al Nord, ma un recupero è possibile, anche cambiando leadership. Ma ho fiducia che, essendo mutata la situazione, anche le persone possano correggersi e cambiare”.

Chiuso in una tenaglia di malumori

Chiuso in questa tenaglia di malumori, Salvini non ha potuto ostentare immagini di folla plaudente: poca gente e pochi selfie durante la deposizione di una corona per il generale Dalla Chiesa e annullamento della visita in quella che doveva essere la prima tappa del tour, il mercato di Ballarò, uno dei più antichi quartieri di Palermo: la folla radunatasi nella piazza Mediterraneo per contestare il leader leghista lo ha convinto a desistere.

“Se qualcuno vive le sue giornate cercando sul giornale dove va Salvini per rompermi le scatole vive male. Adoro chi non la pensa come me, basta che non disturbi il prossimo” ha detto ai cronisti, giustificando così la decisione di rinunciare alla visita.

“Mi hanno segnalato gli abitanti del quartiere di Ballarò – ha detto Salvini – che è bastata la notizia del mio arrivo per rimettere un po’ di ordine: ma dico al Sindaco di Palermo che dovrebbe mettere a posto sempre, non solo quando vengo io”.

Duello a distanza con Leoluca Orlando

Non si è fatta attendere la risposta di Leoluca Orlando che ha sottolineato come il gruppo della Lega abbia votato contro il provvedimento proposto in giunta di realizzare delle coperture per il famoso mercato del centro storico, stigmatizzando il comportamento dei componenti della Lega a Palermo che hanno definito “Ballarò come un quartiere laboratorio per l’integrazione della criminalità”.

“Matteo Salvini – ha aggiunto Orlando – ha perso una grande occasione per spiegare ai palermitani, ai residenti e ai commercianti di Ballarò le sue idee. Evidentemente dovendo scegliere fra twittare in modo compulsivo senza contraddittorio e confrontarsi coi cittadini, ha scelto una molto meno rischiosa fuga.”

La visita nel commissariato Oreto

Il leader della Lega si è recato poi al commissariato Oreto, in via Roma, che ha competenza sui mercati storici della Vucciria, del Capo e di Ballarò. Tre anni fa ha subito un declassamento, da prima a seconda categoria, passando da dirigenziale a direttivo, con una conseguente “perdita di funzionari e agenti”, diventando, ha denunciato la Consap, “un commissariato di serie B”.

Una decisione contro cui allora si era battuto proprio il leghista Gelarda, sindacalista di polizia. Già l’anno scorso, in visita al commissariato, si era recato l’allora sottosegretario dell’Interno, Stefano Candiani, accompagnato da Gelarda. Dopo quella visita e con Salvini ministro dell’Interno, erano state avviate le procedure perché il commissariato tornasse a essere dirigenziale ed era ripartito l’iter per il trasferimento nei nuovi locali, poi bloccato da pastoie burocratiche. “Con il nuovo governo Pd-M5s non si è saputo più nulla”, denunciano dalla Lega.

“Che vieni a fare a Palermo?”

“Che vieni a fare a Palermo? Noi siamo terroni, siamo del Sud”, con queste parole una donna ha contestato il leader della Lega Matteo Salvini mentre a piedi stava percorrendo Villa Bonanno per raggiungere la questura.

Salvini ha risposto sorridendo: “La signora è molto nervosa”.

La chiusura del tour con pienone al teatro Al Massimo

Il tour palermitano di Salvini si è concluso alle 18 in un teatro Al Massimo strapieno, dove il segretario del Carroccio ha tenuto un incontro pubblico.

Tantissime persone sono rimaste fuori tra proteste e mugugni, la polizia ha chiuso gli ingressi nel teatro per motivi di sicurezza.

Il comizio di Salvini si è concluso con i selfie con i simpatizzanti.

Le Sardine protestano dietro le transenne

In contemporanea, nella piazza antistante il teatro, si è svolta la manifestazione di protesta promossa dalle 6.000 Sardine di Palermo che hanno esibito lo striscione “La Sicilia non si Lega” e dato vita al silent flash mob con in mano una copia della Costituzione e un citofono di carta.

Musica, tamburi, cori di Bella ciao , copie della Costituzione e cartelli con citofoni, urla antisalviniane per tutto il popolo palermitano delle Sardine, dietro le transenne che danno sulla piazza.

A sorvegliare la manifestazione pacifica un gruppo di poliziotti.

E in una nota l’associazione Sos Ballarò ha affermato: “abbiamo difeso l’orgoglio di un quartiere che è stato dipinto come covo di criminali, come luogo in cui non portare i bambini, ed in cui invece in tanti vivono e crescono spesso senza le opportunità che dovrebbero essergli garantite. Noi siamo qua ogni giorno, ed i leghisti non li vediamo mai, li leggiamo solo sui social che urlano e strepitano senza conoscere, senza combattere, senza essere presenti”.

Provenzano, “Ballarò non ti ha voluto, ricordiamo le quote latte”

E via Twitter il ministro per il Sud Provenzano ha mandato a dire a Salvini: “Ballarò non ti ha voluto. Il Sud non dimentica i tuoi cori, quando prendevate i fondi Sud per pagare le multe sulle quote latte”.

Arestivo, nient’altro che facili slogan

Duro anche l’affondo di Claudio Arestivo, dell’associazione ‘Moltivolti’, organizzatore di una contromanifestazione a piazza Mediterraneo, “Il percorso di Salvini si annuncia come l’ennesima ‘citofonata’ provocatoria che produrrà nient’altro che facili slogan e ulteriore stigmatizzazione per un quartiere che con fatica e lavoro quotidiano tenta di riscattarsi”.

Gli ha risposto il capogruppo della Lega al Consiglio comunale di Palermo, Igor Gelarda, “Quella di Salvini non è una passerella, ma una visita per portare la solidarietà e il sostegno, che sono qualcosa di intangibile ma importante, a uomini che ogni giorno garantiscono sicurezza in una città che ne ha tanto bisogno. A farlo è un uomo che quando era ministro dell’Interno si è occupato con attenzione degli uomini in divisa”.

Prevista per domani, intanto, la conferenza stampa a Palazzo dei Normanni con i deputati del gruppo parlamentare della Lega all’Ars Antonio Catalfamo, Marianna Caronia, Giovanni Bulla e Orazio Ragusa.

Raffaella Pessina

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