Mazara, prete e il fratello aggrediti dal branco - QdS

Mazara, prete e il fratello aggrediti dal branco

redazione

Mazara, prete e il fratello aggrediti dal branco

domenica 15 Settembre 2019

Don Antonio Favata aveva rimproverato dei ragazzini dai dodici ai quindici anni che urlavano e facevano chiasso in strada e che hanno poi aggredito il suo congiunto. Il sindaco Salvatore Quinci, "Fatto gravissimo"

“Condanno fortemente la vile aggressione subita da don Antonio Favata e dal fratello ad opera di un gruppo di vandali”.

Lo ha scritto sul proprio profilo Facebook il sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci, commentando l’aggressione che ha portato in ospedale i due, aggrediti da un branco di una quindicina di ragazzini.

“È un fatto gravissimo – ha scritto il Sindaco – sul quale ci auguriamo sia fatta al più presto chiarezza. Nella nostra città non accettiamo espressioni di violenza, verbale e fisica. Esprimo vicinanza a don Antonio e mi auguro che le forze dell’ordine individuino rapidamente gli aggressori.

Era stato lo stesso sacerdote a rendere noto l’accaduto, sempre su Facebook, parlando di “Ennesimo fine settimana da incubo in pieno centro storico, nella via San Giovanni, a due passi dal lungomare”.

“Teatro della barbarie – ha scritto don Favata – ‘lu curtigghiu di lu n’fernu’”.

Le vittime avevano rimproverato i ragazzini che urlavano e facevano chiasso in strada.

Il prete, don Antonino Favata, cappellano dell’ospedale Abele Ajello, non ha riportato ferite, mentre il fratello è stato medicato per diverse escoriazioni.

“Un gruppo di 12-15 enni – ha spiegato sui social il sacerdote -, dopo essere stati invitati ad andare via perché facevano schiamazzi e altro, aggrediscono mio fratello pestandolo in maniera feroce e continua, scaraventandolo a terra. Mi precipito fuori per sedare la rissa ma nel frattempo il branco aveva chiamato aiuto: in circa quindici ragazzi hanno continuato a prendere a calci e pugni mio fratello e me in maniera feroce ed incontrollata”.

Chiamati i Carabinieri, don Favata ha accompagnato il fratello nel Pronto soccorso per essere medicato.

“Mi auguro – ha dichiarato il sacerdote – che la Polizia municipale e tutte le forze dell’ordine intensifichino i controlli e che le mele marce siano identificate”.

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