Medici e infermieri di Pronto soccorso e 118 protestano in piazza il 17 novembre - QdS

Medici e infermieri di Pronto soccorso e 118 protestano in piazza il 17 novembre

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Medici e infermieri di Pronto soccorso e 118 protestano in piazza il 17 novembre

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giovedì 04 Novembre 2021

‘Salvare il Pronto soccorso per
salvare il Servizio sanitario nazionale’. Con questo slogan, il prossimo 17
novembre i medici e gli infermieri del Pronto Soccorso e del 118 scenderanno in
piazza, per la prima volta, accompagnati dalla Società italiana di medicina di
emergenza urgenza (Simeu), per sensibilizzare opinione pubblica e decisori rispetto
all’attuale crisi legata alla situazione di disagio lavorativo causato delle
carenze strutturali e di organico che si registrano nelle Unità Operative di
Medicina d’Urgenza, Pronto Soccorso e 118 in tutta Italia.

Il dato “inquietante – afferma la Simeu – è che la perdita di professionisti ha ormai raggiunto i massimi livelli storici e oggi si è molto vicini a compromettere, in maniera decisiva, la qualità dell’assistenza offerta, peggiorando il livello di rischio clinico per la salute dei cittadini.

Nella realtà dei fatti possiamo
affermare che siamo di fronte alla concreta possibilità di un fallimento che si
ripercuote su tutto il Sistema Sanitario Nazionale”.

Oggi, rileva la Società scientifica,
si registra infatti una carenza di circa 4000 medici e 10.000 infermieri di
Pronto Soccorso e 118. Inoltre, il ricambio generazionale non è più assicurato:
la scarsa attrattiva che la disciplina ha sui giovani laureati è stata
evidenziata da una Scuola di specialità che registra abbandoni, di anno in anno
superiori, e borse di studio non assegnate, con concorsi andati deserti in
tutte le Regioni e abbandono dei professionisti.

Così, spiega la Simeu, “circa
il 50% delle Borse di Studio della Specialità di Emergenza Urgenza non sono
state assegnate nell’anno accademico 2021/22, per disinteresse dei neolaureati,
e si registra il 18% di abbandoni di studenti nell’anno accademico
2020/21”.

La Simeu lancia quindi un grido di allarme al fine
di sensibilizzare politica, istituzioni e opinione pubblica “affinché
queste problematiche e la crisi in atto vengano affrontate concretamente a
salvaguardia della tenuta dell’intero Ssn”. (Ansa)

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