Sanità

Medici a gettone, Spampinato (Cimo Sicilia): “Mercificazione che destruttura professione”

Per un commento su una vicenda grave dai contorni quasi surreali come quella della carenza di professionisti del mondo sanitario negli ospedali che costringe alla chiamata dei cosiddetti, il Quotidiano di Sicilia ha deciso di intervistare Riccardo Spampinato, segretario regionale del sindacato medico Cimo Sicilia.

“Un vero e proprio far west contrattuale quello dei medici a gettone che – esordisce Spampinato – crea un grande disagio al paziente, che si ritrova di fronte un medico senza responsabilità future per il suo operato. Si tratta, infatti, di un prestatore d’opera e non di un dottore di quella azienda ospedaliera. Una simile mercificazione, fatta in questo modo, destruttura totalmente la professione, in un contesto generale dove il rapporto medico – paziente è in crisi da anni”.

Si prospettano diagnosi molto lunghe

“Nel Pronto Soccorso, che dovrebbe essere il biglietto da visita della sanità, troviamo gente che sa di dover superare il turno per incassare una somma importante. Mi viene da pensare che la diagnosi per un paziente mediamente grave anziché durare mezz’ora si possa protrarre per un’ora e mezza o due, perché tanto a fine turno si prende ugualmente il gettone”.

“Un medico dell’ospedale, invece, ha tutto l’interesse che il paziente venga ‘liberato’ al più presto dal pronto soccorso e destinato a casa o al ricovero”.

Spampinato non usa mezzi termini per descrivere quanto sta accadendo negli ospedali italiani: “Passatemi il termine – ci dice – ma che interesse ha un ‘mercenario’ ad eseguire in tempi brevi queste operazioni?”.

“Fatta richiesta al ministro Schillaci”

Un tema su cui Cimo ha puntato i riflettori da tempo, con l’intenzione di risolvere certe criticità: “Abbiamo fatto già diverse proposte – spiega Spampinato – ed abbiamo esposto la problematica tanto all’ex ministro Speranza sia al successore Schillaci, a cui abbiamo inviato una prima bozza. Quest’ultimo, essendo del settore, dovrebbe avere la sensibilità per ascoltarci. La soluzione è quella di dare dia al più presto la possibilità alle aziende, senza altri lacci e laccioli relativi ai tetti di spesa, di fare i concorsi e di riempire le piante organiche”.

Il segretario siciliano di Cimo dipinge poi un’altra soluzione, immediatamente attuabile: “Facciamo entrare i giovani, senza bisogno della specializzazione, subito nel mondo del lavoro. Si specializzeranno negli ospedali del sistema sanitario”.

“Tra qualche anno ci saranno specialisti senza titolo per lavorare”

Spampinato, poi, si rivolge a quei medici e sanitari che hanno scelto di prestare servizio tramite le cooperative: “Tra qualche anno ci saranno gli specialisti che prenderanno il loro posto e loro si ritroveranno a non aver alcun titolo per lavorare, né nel pubblico impiego né nella libera professione. Il pericolo, quindi, è doppio e noi lo abbiamo evidenziato al Ministero, fornendo valide proposte”.

Certo è che, al netto delle problematiche rappresentate dal fenomeno dei medici a gettone, è necessario e indifferibile un apporto organico nelle strutture sanitarie.

“Guardando alla Sicilia, dati incontrovertibili – conclude Spampinato – raccontano che nelle piante organiche, a tempo determinato ed indeterminato, manca il 53% del personale”.

Numeri che parlano da sé e che, in considerazione del fatto che tali lacune si registrino anche nei servizi di pronta emergenza, impongono soluzioni celeri ed efficaci.