Messina

Messina, sull’affidamento dello Stadio scoppia la polemica

MESSINA – Le procedure per l’affidamento dello Stadio Franco Scoglio non sono state ancora completate ma è già polemica. Il bando è scaduto il 30 settembre e la Commissione competente è al lavoro per esaminare l’unica richiesta di gestione pervenuta, quella di Rocco Arena, presidente della società sportiva dilettantistica Fc Messina.

Arena, lombardo ma di origini messinesi, è anche amministratore del Consorzio Toro, società che offre servizi – dalla pulizia alla sicurezza – ma anche gestione di centri sportivi. Con una interrogazione, il consigliere comunale Alessandro Russo aveva posto una serie di dubbi sui requisiti dichiarati dalla società sportiva per acquisire la gestione del grande impianto, ma anche sul bando pubblicato, che in alcuni punti risulterebbe poco chiaro. Russo ne ha chiesto il ritiro e la pubblicazione di un nuovo documento “che enuclei in maniera più chiara e dettagliata i requisiti essenziali da rispettare e soprattutto il dettaglio tecnico di gestione e miglioramento della struttura”.

All’esponente del Pd ha risposto duramente il consigliere Salvatore Sorbello (Gruppo Misto), che ha parlato tra l’altro di incompatibilità del Pd, sottolineando lo scarso tempismo nel trattare la vicenda visto che le procedure sono in corso. “Certe manovre – ha affermato – destabilizzano la squadra alla vigilia di una partita importante e turbano la partecipazione di una società a una gara pubblica. La competenza per vigilare sulla correttezza procedurale di un bando non passa certo dal Consiglio comunale ma dalla Commissione a tal fine nominata secondo legge, la quale ha già il dovere di rispettare e far rispettare ogni passaggio come da disciplinare allegato al bando”.

“Non siamo noi consiglieri – ha aggiunto – vicini a quel presidente o vice presidente iscritto a quel partito, piuttosto che all’altro, a dover dire alla Commissione cosa fare, né può essere competente l’Amministrazione comunale. Gli organi politici eventualmente, possono intervenire in seguito, quando si completerà l’iter procedurale. Saranno gli organi competenti a esprimere un giudizio positivo o negativo. In uno Stato di diritto funziona così, ma il Pd, o parte di esso, questo ancora probabilmente non l’ha imparato”.

Ma cosa contesta esattamente Russo? Tra i requisiti contenuti nel bando di gara era previsto che i proponenti non si trovassero in situazione debitoria con il Comune, l’aver gestito per almeno tre anni impianti sportivi contenenti almeno 10.000 spettatori e avere un fatturato di 600 mila euro in tre anni di gestione.

“Dai verbali pubblicati relativi alla gara di affidamento in concessione – ha sottolineato il consigliere del Pd – si apprende che in sede di valutazione dell’offerta tecnica, la Commissione assegna un punteggio molto elevato (39,73 punti), di cui il 21,9 relativo alla parte in cui si prevedono interventi finalizzati alle migliorie di impianto e strutture esistenti per 141 milioni di euro”. Russo ha sottolineato anche come “nella relazione dell’offerta tecnica la società proponente metterebbe bene in chiaro come l’importo previsto (141 milioni) avrebbe un tempo tecnico di rientro dall’investimento di 99 anni e non di 30 ma che, nonostante questa espressa ammissione, l’offerta tecnica resterebbe in piedi con quella stessa cifra”.

Russo ha quindi chiesto all’Amministrazione “se la società proponente non abbia alla data di presentazione dell’offerta una condizione debitoria nei confronti del Comune, se rispetti il criterio della gestione minima triennale di impianti sportivi di almeno 10.000 spettatori, se possegga il fatturato societario minimo”. È stato anche chiesto se la gestione dell’impianto per trent’anni possa consentire il rientro economico dell’investimento previsto dalla società proponente, che invece dichiara che sarebbero necessari 99 anni e che questo non costituisca invece un rischio per l’efficienza, l’efficacia e l’economicità che deve caratterizzare l’azione amministrativa.

Il consigliere ha suggerito quindi, dopo le verifiche, di valutare la sospensione della procedura e pubblicare un nuovo bando di gara per l’affidamento del Franco Scoglio, dove i requisiti siano tecnicamente più dettagliati.