Il presidente di Atm, Pippo Campagna, ha illustrato le strategie in atto per migliorare la gestione
Errori di progettazione e realizzazione hanno reso il percorso un incubo per la mobilità urbana
MESSINA – Quale futuro si prospetta per la tramvia?
I disservizi che si verificano ormai sistematicamente, come evidenziato dal consigliere comunale Libero Gioveni, fanno pensare che il tram non sia una priorità per Atm Spa, partecipata nata dalle ceneri della vecchia azienda speciale in liquidazione che dal primo giugno gestisce il trasporto pubblico. Il presidente Pippo Campagna, però, ha assicurato che l’Azienda sta lavorando anche su grandi progetti strutturali che diano un nuovo volto al servizio.
In realtà nel programma dell’Amministrazione comunale c’era proprio la dismissione del tram, ritenuto troppo oneroso in rapporto ai benefici prodotti. Poi però è arrivata l’opportunità di utilizzare una serie di finanziamenti messi a disposizione anche dal ministero dei Trasporti per riqualificare e rendere efficiente un’infrastruttura progettata male e realizzata peggio e allora il sindaco Cateno De Luca non ha più parlato di smantellare tutto. Ci sono circa sette milioni di euro per le vetture tramviarie e altri quattro milioni per le infrastrutture. I tempi per cambiare volto all’attuale linea, non saranno però brevi ma tra un anno si potrebbero avere almeno più vetture in circolazione.
“Dal 2008 – ha spiegato Campagna – anziché riparare le vetture guaste e garantirne la costante manutenzione si fermavano in rimessa e si utilizzavano i pezzi per fare funzionare le altre. Nelle officine ci sono almeno cinque mezzi fermi da dodici anni. Quando ci siamo insediati abbiamo rilevato il problema e cercato di rifornirci dei ricambi”.
Una strategia che per il momento non ha dato i propri frutti, visto che le macchine in circolazione sono ormai pochissime. In atto Atm ha in linea non più di quattro vetture al giorno, sei teoricamente funzionanti, ma di solito ne circolano tre o quattro (o anche una sola com’è successo lo scorso 10 agosto, con l’attesa infinita alle fermate sotto il sole di utenti esasperati).
“Le piogge di qualche settimana fa – ha spiegato Campagna – particolarmente intense, hanno allagato la zona della cortina del porto. Durante i lavori per realizzare la tranvia sono state chiuse le condotte che facevano defluire l’acqua, tanto che per questo motivo l’opera non risulta collaudata in tutte le sue parti. L’acqua ha causato danni ai motori e ad alcuni apparati elettrici e quindi era utilizzabile una sola vettura. Si è cercato di riparare e siamo adesso a quattro mezzi in circolazione sui 15 che sulla carta Atm dovrebbe avere”.
Il percorso del tram allagato in diversi punti lo si vede spesso in inverno, anche dopo piogge non particolarmente intense. Gli errori commessi nella realizzazione della tranvia non soltanto hanno snaturato intere arterie, come la cortina del porto e il viale della Libertà, ma hanno contribuito a mettere fuori uso in anticipo le stesse vetture.
“Non possiamo comprarne di nuove – ha sottolineato ancora il presidente di Atm – in quanto il ministero non ci autorizzerebbe l’acquisto. Questo perché la vita media di una tranvia è di trent’anni, mentre la nostra ha appena 15 anni. A fine agosto pubblicheremo comunque un bando per acquistare i pezzi di ricambio, in modo da potere mettere in circolazione almeno tredici vetture. Sarà una gara europea, aspettiamo il via libera dell’Ustif, Ufficio speciale trasporti a impianti fissi. Questo non vuol dire che pubblicata la gara il problema sarà risolto, i disservizi continueranno per almeno un anno. Da quando la gara verrà aggiudicata l’azienda vincitrice dovrà rifornirsi dei vari componenti che devono essere appositamente prodotti. È difficile infatti, dopo tanti anni, trovare aziende che li abbiano ancora in produzione. Cercheremo di fare prima possibile, ma ci vogliono dai tre ai sei mesi per realizzare i ricambi”.
Intanto la tramvia messinese continua a essere usurata, stressata, con un percorso di sette chilometri di cui quattro di curve (normalmente dovrebbe viaggiare in linea retta). “Sul lungo periodo – ha concluso Campagna – stiamo lavorando a un progetto per partecipare a un bando di 25 milioni di euro con cui si apporteranno le necessarie modifiche al percorso”.