Messina, sicurezza e morti sul lavoro: la Cisl chiede tavoli tecnici - QdS

Messina, sicurezza e morti sul lavoro: la Cisl chiede tavoli tecnici

Lina Bruno

Messina, sicurezza e morti sul lavoro: la Cisl chiede tavoli tecnici

venerdì 05 Agosto 2022

Nei primi sei mesi del 2022 sono stati 3.272 gli incidenti verificatisi a Messina. Per il segretario del sindacato, Paolo Sanzaro, è fondamentale un raccordo regionale

MESSINA – La sicurezza al centro, mentre preoccupano non solo i numeri delle morti sul lavoro ma anche gli incrementi di denunce di infortuni gravi e malattie professionali. La Cisl ha lanciato una campagna regionale per riportare all’attenzione delle istituzioni il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro in tutti i suoi aspetti. Per il segretario della Cisl Sicilia, Paolo Sanzaro, è importante un raccordo regionale e Messina, in questo senso, rappresenta un’apripista. “Abbiamo chiesto all’assessore Scavone più ispettori attraverso l’istituzione dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, più controlli: recuperare risorse umane è necessario per fronteggiare questa emergenza ed i numeri testimoniano che il problema è serio”.

A Messina in aumento gli incidenti sul lavoro

Il sindacato chiede tavoli tecnici presso gli assessorati anche nei mesi di campagna elettorale e di condizionare, inoltre, ogni incentivazione economica alle imprese, all’esame delle misure di sicurezza adottate. I dati che emergono vedono Messina tra le province dove si registra un maggiore incremento di incidenti rispetto al 2021. “Se a livello nazionale l’aumento a maggio 2022 è stato del 20% rispetto a maggio 2021, – spiega il segretario generale della Cisl Antonino Alibrandi – a Messina è stato del 100%”.

I rappresentanti sindacali sono stati anche ricevuti dal Capo di Gabinetto della prefettura a cui hanno consegnato un documento. Condivisa da tutte le parti la necessità, nell’ambito del protocollo sulla sicurezza già istituito a livello provinciale, di avviare un percorso nelle scuole per far capire ai ragazzi l’importanza della sicurezza sul lavoro.

Alibrandi: “Questa è una vera guerra da affrontare, è una mattanza”

“Sono i primi ambasciatori in ambito familiare della sicurezza, – ha detto Alibrandi – un figlio può essere da monito e da stimolo per i genitori ed avrà maggiore consapevolezza quando entrerà nel mondo del lavoro. Questa è una vera guerra da affrontare, è una mattanza – dichiara Alibrandi – e ogni giorno muore un uomo o una donna sul posto di lavoro. A Messina siamo avvantaggiati perché abbiamo già firmato un protocollo con la Prefettura per una cabina di regia provinciale. Vogliamo aprire un ragionamento con alcuni punti fondamentali: gli strumenti di prevenzione, con la formazione, ma anche il cambio culturale. La frammentazione dei contratti e il problema dei precari, questi lavoratori non saranno mai formati bene sui rischi”.

I dati danno una fotografia significativa della situazione anche se non completa per un sommerso presente nel lavoro nero e irregolare. Da gennaio a giugno 2022 sono stati 3.272 gli incidenti sul lavoro verificatisi a Messina, erano stati 1.469 nello stesso periodo dello scorso anno di cui 3 con esito mortale; tra gennaio e giugno del 2022 invece solo un incidente mortale registrato. Da gennaio a maggio di quest’anno sono state 98 le denunce di malattie professionali, 72 erano state nello stesso periodo dello scorso anno, 18 solo a maggio sorso mentre sette a maggio 2021. Nella tabella riepilogativa resa nota dalla Cisl ci sono anche le denunce di infortunio da Covid-19 pervenute all’Inail da gennaio 2020 ad aprile 2022 che sono state in Sicilia il 4,2% di quelle fatte a livello nazionale.

A Messina ci sono state 2.280 denunce, di cui 1.178 fatte da donne, con un’incidenza sul totale dei casi siciliani del 21,1% La maggior parte (994) si collocano nella fascia d’età 50-64 anni seguite (793) dalla fascia 35-49 anni. Sette hanno avuto esito mortale. Ad aprile alla prefettura di Messina era stato firmato un Protocollo d’intesa per la sicurezza nel settore edile.

Vi avevano aderito oltre alle organizzazioni sindacali e datoriali, le istituzioni cittadine e metropolitane, le forze dell’ordine, l’Ispettorato del lavoro, l’Inail, l’Inps e gli ordini professionali. L’intesa, come aveva rilevato Ivan Tripodi segretario della Uil, punta alla repressione dei fenomeni del lavoro nero, del dumping contrattuale e delle irregolarità, fonte di concorrenza sleale nei confronti delle aziende rispettose delle norme sulla sicurezza e dei contratti, e dall’altro mira fortemente ad un robusto impegno sul tema della formazione dei lavoratori e delle imprese

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