Micciché: “I giovani amino la politica senza demonizzarla” - QdS

Micciché: “I giovani amino la politica senza demonizzarla”

Raffaella Pessina

Micciché: “I giovani amino la politica senza demonizzarla”

sabato 12 Ottobre 2019

Porte aperte ieri all’Ars nell’ambito del progetto #Giovanistituzioni. Ma la disaffezione è frutto delle mancate risposte ai problemi dei cittadini

E’ giunto ieri alla sua fase conclusiva il progetto #GiovanIstituzioni, iniziativa ideata da Elena Pagana del Movimento Cinquestelle e realizzata con il contributo della Fondazione Federico II. Il progetto ha consentito agli alunni di numerose scolaresche siciliane di vestire i panni dei deputati per un giorno, di presentare disegni di legge, discutere, votarli e approvarli nella sede del Parlamento Siciliano.

Ieri è stata presentata la Gazzetta Ufficiale delle Giovani Istituzioni”, la raccolta dei disegni di legge da loro presentati e discussi. Presenti a Sala d’Ercole 96 studenti di 5 scuole primarie e secondarie di I grado. Gli studenti hanno prodotto disegni di legge relativi alla tutela e valorizzazione del territorio, contrasto al cyberbullismo, la rinascita dei piccoli centri del Mezzogiorno o ancora il contrasto all’utilizzo dei monouso in plastica. E ancora l’aumento del reddito a sostegno delle famiglie bisognose, la valorizzazione delle attivita’ motorie nella scuola primaria, l’eliminazione delle barriere architettoniche nei campi da gioco, la creazione di aule digitali in tutte le scuole della Sicilia e lotta al randagismo.

Presenti all’incontro anche gli esponenti del governo regionale tra i quali l’assessore all’istruzione e alla formazione Roberto Lagalla. “Non posso nascondere la mia emozione nel sentire Sala d’Ercole risuonare delle voci di questi ragazzi che oggi hanno avuto un ruolo importantissimo – ha detto Elena Pagana – Spero vivamente che con ‘Giovani istituzioni’ i nostri ragazzi siano diventati più consapevoli rispetto alle loro responsabilità e alle funzioni che hanno a vario titolo le istituzioni e le autorità”.

All’incontro era presente anche il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché che is è detto soddisfatto dell’iniziativa: “Si tratta di un’iniziativa necessaria per avvicinare i giovani alla democrazia e, quindi, alla politica – ha detto Micciché – Esiste gia’ una legge, la 9 del 2011, che da’ la disponibilita’ alle scuole di insegnare la storia e la cultura siciliana, ma purtroppo finora e’ rimasta lettera morta -. Siamo a disposizione dei dirigenti scolastici per fornirvi il materiale didattico, affinché i ragazzi non facciano confusione, come spesso oggi accade, tra Parlamento e governo regionale. “Penso che noi adulti dovremmo fare nostri questi temi – ha detto Micciche’ -. Questo gioco della democrazia e’ molto utile per fare nascere e crescere la consapevolezza di essere la classe dirigente del futuro. Dobbiamo sforzarci di indurre i nostri ragazzi ad amare la politica e non cadere nella trappola di chi, invece, la demonizza”.

I dati delle ultime elezioni però dicono che non c’è chi demonizza la politica, ma solo chi ormai si è allontanato dalla politica per sfiducia e disincanto. Alla fine del 2017 da un sondaggio Demopolis è emerso che 26 siciliani su 100 non erano al corrente del valore e dei meccanismi delle elezioni e che la fiducia per la Regione era crollata al 12 per cento. Alle ultime elezioni regionali più del 50% non è andato a votare.

Coinvolgere i giovani nella conoscenza dei processi della politica rappresenta senz’altro una buona strada per avvicinare la popolazione ad un segmento che invece per molti sembra ormai considerato “inutile”, ma per riottenere fiducia, la politica potrebbe semplicemente mantenere quello che promette in campagna elettorale e in Sicilia in particolare, traghettare l’Isola verso sponde di sviluppo e risanamento dei conti. Non c’è nulla di meglio per infondere fiducia nel cittadino che dimostrare che l’amministrazione lavora tutti i giorni, le strade sono pulite, la sanità funziona, e vengono eseguite le manutenzioni per strade, ponti e scuole.

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