Non si placa l’emergenza migranti sull’isola di Lampedusa. In base ai numeri aggiornati in queste ore, sono 3.593 i migranti, fra cui 193 minori non accompagnati, attualmente ospitati all’hotspot di contrada Imbriacola.
La Prefettura di Agrigento, di concerto con il Viminale, sta attuando una serie di contromisure al fine di ridurre drasticamente la pressione nella struttura di prima accoglienza. Al momento, infatti, proseguono i trasferimenti di migranti da Lampedusa verso altre destinazioni.
Un volo direzione Palermo è avvenuto alle ore 17 di oggi, mentre un altro aereo partirà alle 20 per raggiungere Venezia. I voli in programma in queste ore prevedono la scorsa del Reparto Mobile di Catania. Un terzo volo raggiungerà invece la città di Pisa con la scorta del Reparto Mobile di Genova. Sempre in serata, inoltre, è prevista la partenza di una nave militare con a bordo 650 migranti in direzione Augusta, in provincia di Siracusa.
Sul tema emergenza migranti a Lampedusa si è espresso in queste ore la Segreteria Regionale Sicilia del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia: “La situazione a Lampedusa è giunta a un punto di criticità tale da richiedere un intervento immediato e corale da parte di tutte le istituzioni coinvolte. Con un flusso incessante di centinaia di migranti che sbarcano quotidianamente, non solo non si riesce a svuotare l’hotspot dell’isola, ma diventa impossibile contenere le presenze entro limiti accettabili”.
“Le forze di Polizia attualmente impiegate – prosegue il SIAP – continuano ad essere del tutto insufficienti a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, si riesce ad andare avanti solo grazie alla disponibilità dei colleghi a doppi turni e rinuncia di ferie e riposi”.
“I ritmi attuali viaggiano con numeri impressionanti: tra 800 e 1.000 migranti pre-identificati e circa 800 fotosegnalamenti. Se le condizioni del mare lo consentono, vengono trasferiti circa 1.100 persone verso altri porti. Tutto questo ogni giorno”.
“Non si può continuare a permettere che il peso della gestione di un fenomeno di tali dimensioni continui a gravare esclusivamente sulle spalle delle poche forze d’ordine disponibili. Il Prefetto e il Questore di Agrigento, con grande senso istituzionale, si trovano costantemente sul campo per coordinare le operazioni in queste circostanze straordinarie, ma bisogna fare uno sforzo al livello centrale per non lasciarli soli”.
“A tal proposito, le recenti dichiarazioni del ministro Piantedosi – in cui si prospetta un rafforzamento degli organici e l’attivazione di Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) in ogni regione – rappresentano un segnale che va nella giusta direzione. È giunto il momento che l’intero Paese si unisca nell’affrontare questa sfida con determinazione e spirito di coesione, senza ulteriori indugi e ritrosie; ci auguriamo che tutti i sindaci facciano la loro parte, a prescindere dal colore politico, all’insegna dell’unità nazionale e della solidarietà tra i territori”, conclude il SIAP.