Migranti a bordo Sea Watch, "Non dimenticatevi di noi" - QdS

Migranti a bordo Sea Watch, “Non dimenticatevi di noi”

redazione

Migranti a bordo Sea Watch, “Non dimenticatevi di noi”

giovedì 20 Giugno 2019

L'appello nella Giornata internazionale del Rifugiato. "Il confine italiano è diventato la linea tra umanità e disumanità". Riportare in Libia i migranti sarebbe un "respingimento collettivo"

Delle lettere su fogli A4 a comporre la scritta “don’t forget about us”, non dimenticatevi di noi, sorrette dai 43 migranti che da otto giorni sono a bordo della Sea Watch 3 ferma al largo di Lampedusa, in acque internazionali.

E’ la foto postata su Twitter da Sea Watch in occasione della giornata mondiale del rifugiato.

“Il divieto che ci impedisce di entrare nelle acque italiane – dice la portavoce della Ong tedesca Giorgia Linardi – è anche un divieto che impedisce al comandante di esercitare un suo diritto sacrosanto, quello di sbarcare prima possibile le persone in un porto sicuro, considerato lo stato di emergenza umanitaria a bordo”.

Un’ “ingiustizia”, sottolinea ancora la Linardi secondo la quale, tra l’altro, la situazione a bordo sta peggiorando di giorno in giorno.

“Il comandante sta resistendo – ha spiegato – maa è sempre più forte la sua insofferenza, dell’equipaggio e delle persone a bordo. la permanenza è sempre più debilitante”.

La portavoce della Ong ha definito la richiesta del governo italiano di riportare in Libia i migranti “un’indicazione cinica, disumana e illegale”.

“Riportare queste persone in Libia sarebbe un reato, sarebbe un respingimento collettivo”.

La Sea Watch è dunque “intrappolata” tra la responsabilità del comandante di portare al sicuro i migranti e il rischio che, varcato il limite delle acque territoriali italiane, la Ong venga “criminalizzata”.

“Il confine italiano, quella linea immaginaria – dice Linardi – è diventato una linea tra l’umanità e la disumanità”.

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