Migranti, ancora fughe dalla Libia verso porti sicuri - QdS

Migranti, ancora fughe dalla Libia verso porti sicuri

Raffaella Pessina

Migranti, ancora fughe dalla Libia verso porti sicuri

mercoledì 29 Gennaio 2020

I 403 di Ocean Viking a Taranto, Alan Kurdi, con 77 persone a bordo, a Malta, Open Arms ancora ferma. La missione in Italia di una delegazione dell’Onu - che toccherà anche la Sicilia - per discutere di migranti e anche di politiche agricole

Quando hanno ascoltato l’annuncio che sarebbero stati sbarcati a Taranto, dove sono giunti nella mattinata di oggi, sul loro volto è comparso un sorriso enorme, mentre alcuni non sono riusciti a trattenere la commozione.

Ieri è stata una giornata di festa sulla Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranee e Medici Senza Frontiere che ha ottenuto un porto sicuro per poter sbarcare nel capoluogo pugliese le 403 persone soccorse nel Mediterraneo.

Un altro via libera, questa volta da Malta, è arrivato per la Alan Kurdi, che nei giorni scorsi ha soccorso 77 persone.

Ancora in stallo la situazione di Open Arms

Resta ancora in stallo, invece, la situazione sulla Open Arms che resta in attesa di un porto sicuro, mentre a bordo le persone salvate sono 237, in seguito al terzo salvataggio in meno di 24 ore.

La situazione sempre più delicata in Libia si traduce in un maggior numero di partenze verso l’Europa, spesso con imbarcazioni e gommoni non adatti alla traversata.

Alarm Phone, fuga dalla Libia

Secondo i dati diffusi da Alarm Phone, il servizio telefonico dedicato alle persone in difficoltà nel Mediterraneo, negli ultimi cinque giorni sono arrivate segnalazioni su nove imbarcazioni con un totale di circa 650 persone a bordo.

“Non avrebbero dovuto attraversare il mare in barche sovraffollate e in cattive condizioni meteorologiche – si legge in una nota -. Avrebbero dovuto poter viaggiare attraverso percorsi sicuri per raggiungere un luogo sicuro”.

Intanto al molo San Cataldo del porto di Taranto sono ore di attesa per accogliere i 403 naufraghi salvati dalla Ocean Viking.

Tra loro ci sono anche 12 donne incinte, 132 minori non accompagnati e 20 nuclei familiari, tutti proveniente da Marocco, Guinea, Senegal, Burkina Faso, Kenya, Nigeria, Mali e Somalia.

I minori non accompagnati saranno trasferiti in strutture comunali, mentre gli altri transiteranno dall’Hotspot per le procedure di identificazione prima dello smistamento in altri centri.

Sale così a 1.300 il numero di migranti sbarcati in Italia da inizio anno, stando ai dati aggiornati quotidianamente dal Viminale. Nello stesso periodo dell’anno scorso erano state 155.

Le Ong, “L’Europa studi un meccanismo automatico”

Nonostante il via libera concesso da Malta alla Alan Kurdi, l’equipaggio ha lamentato un sistema troppo complesso per l’assegnazione del porto sicuro.

“Anche se eravamo davanti le coste italiane – ha spiegato il capo comunicazione, Julian Pahlke -, ci è stato assegnato un porto sicuro a Malta e dovremo navigare per altre dieci ore. L’Europa deve accordarsi su un meccanismo che non costringa ogni nave diversa a negoziare singolarmente”.

La situazione migranti ha visto anche la richiesta della procura di Agrigento di archiviare le posizioni di Luca Casarini e Pietro Marrone, capo missione e comandante della nave Mare Jonio di Mediterranea indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e il mancato rispetto di un ordine dato da una nave militare.

Sui migranti missione italiana (e siciliana) dell’Onu

Missione in Italia di una delegazione dell’Onu che toccherà anche la Sicilia per discutere di politiche agricole e di migranti. La Relatrice Speciale Onu sul diritto all’alimentazione, Hilal Elver, sarà in missione in Italia dal 20 al 31 gennaio 2020 “per valutare gli sforzi fatti in materia dal governo”.

La Relatrice Speciale Onu sul diritto all’alimentazione, Hilal Elver

È la prima visita che viene effettuata da un esperto indipendente Onu sul tema del diritto all’alimentazione. “L’obiettivo della mia missione è impegnarmi in confronti costruttivi per individuare sia le pratiche virtuose sia le sfide ancora irrisolte e fornire al governo e ad altri attori della società civile raccomandazioni utili – ha detto Elver -. Esaminerò lo stato di attuazione del diritto all’alimentazione in Italia e approfondirò la mia conoscenza delle politiche agricole e alimentari che hanno un impatto sull’esistenza della gente”.

Oltre a visitare le città di Lazio, Lombardia, Toscana, Piemonte e Puglia, sarà anche in Sicilia per incontrare funzionari pubblici, membri del Parlamento, rappresentanti di organizzazioni della società civile, lavoratori migranti, agricoltori, attivisti e accademici. “Prenderò in considerazione la precaria situazione dei lavoratori migranti, che svolgono un ruolo importante nell’agricoltura italiana ma sono spesso sottopagati e lavorano in condizioni difficili. Inoltre, esaminerò la situazione di quanti – migranti, poveri urbani e rurali, rifugiati, Rom e piccoli agricoltori – scontino in maniera sproporzionata le violazioni del diritto all’alimentazione”.

I risultati preliminari della missione di Hilal Elver verranno presentati nel corso di una conferenza stampa prevista per venerdì 31 gennaio alle 11.30 presso l’Istituto Luigi Sturzo, e il rapporto finale alla sessione del Consiglio dei Diritti Umani a Ginevra nel prossimo mese di marzo.

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