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Migranti, approdata a Pozzallo Open Arms con 209 persone

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Migranti, approdata a Pozzallo Open Arms con 209 persone

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giovedì 01 Aprile 2021

Dalla nave della Ong spagnola sono stati fatti evacuare 6 fratelli, condotti in strutture adeguate. Gli altri migranti passeranno il periodo di quarantena a bordo della nave Snav Adriatico

E’ approdata al porto di Pozzallo la nave Open Arms con a bordo 209 migranti, di cui 56 minori tra cui una bambina di setta anni. Sono stati soccorsi in tre distinti interventi di soccorso nel Mediterraneo.

Dalla nave della Ong spagnola sono stati fatti evacuare 6 fratelli, condotti in strutture adeguate. Gli altri migranti passeranno il periodo di quarantena a bordo della nave Snav Adriatico che è giunta al porto di Pozzallo questa mattina proveniente da Porto Empedocle.

I migranti, partiti tutti dalla Libia, hanno dichiarato di essere di nazionalità libica, marocchina ed egiziana.

Dopo i soccorsi sono state due le
evacuazioni urgenti effettuate dalla Guardia Costiera italiana: la prima di una
donna in stato di gravidanza, evacuata insieme al fratello, la seconda di una
bambina di 7 anni con perdita di coscienza dovuta probabilmente a crisi
epilettica, evacuata insieme ai genitori e ai cinque fratelli, dicono Open Arms
ed Emergency.

Durante questa missione la Open Arms si è trovata a dover affrontare una situazione complessa: moltissimi gli avvisi di imbarcazioni in difficoltà ricevuti e trasmessi dalla Ong Alarm Phone o dagli aerei civili Colibrì e Moonbird a cui sono seguite ore di navigazione per raggiungere i naufraghi e prestare loro soccorso.

“Raggiunta la posizione indicata però, le imbarcazioni risultavano sparite nel nulla – aggiungono le organizzazioni – riportate di fatto indietro dalla cosiddetta guardia costiera libica come confermato dai dati dell’Oim, secondo i quali nell’ultimo weekend sono state 1000 le persone intercettate e respinte in Libia, un paese non sicuro, in cui le violazioni dei diritti sono costanti e la violenza è strumento di estorsione e ricatto”.

“Ancora una volta, oltre a svolgere le nostre operazioni di ricerca e soccorso e a proteggere la vita di centinaia di donne, uomini e bambini, ci troviamo a dover denunciare le continue omissioni di soccorso, i respingimenti per procura, il coordinamento europeo di milizie armate, finanziate e addestrate per recuperare chi fugge.

Il Mediterraneo centrale è ormai di fatto una terra di nessuno, dove non è presente alcun coordinamento europeo, né assetti navali governativi che possano garantire l’incolumità di chi è alla deriva e ha bisogno di aiuto,” concludono Open Arms ed Emergency.

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