Migranti, dati alle fiamme due cimiteri barconi a Lampedusa - QdS

Migranti, dati alle fiamme due cimiteri barconi a Lampedusa

redazione web

Migranti, dati alle fiamme due cimiteri barconi a Lampedusa

sabato 06 Giugno 2020

La Procura di Agrigento apre un'inchiesta. Sull'isola il ministro per il Sud Provenzano, "non è questo il cuore dei lampedusani". Bartolo, qualcuno alimenta un clima d'odio . E Musumeci valuta la realizzazione dell'ospedale

“Non è questo il volto e il cuore dei lampedusani”.

Lo ha scritto in un tweet il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, in visita oggi a Lampedusa dopo che la notte scorsa i vecchi barconi utilizzate dai migranti per raggiungere l’Isola sono stati dati alle fiamme.

“Lampedusa – prosegue il tweet di Provenzano – è luce, bellezza, deve tornare a splendere: ogni sfregio all’isola, ogni offesa, ogni crimine è un crimine contro l’umanità”.

Incendi di chiara origine dolosa

I roghi, di chiara origine dolosa, divampati nell’area attigua al campo sportivo e nel deposito di Capo Ponente, sono stati spenti dai Vigili del fuoco soltanto dopo ore di lavoro, all’alba di stamani.

Le altissime colonne di fumo nero hanno letteralmente invaso l’isola e le fiamme erano visibili anche a parecchia distanza.

Oltre alle squadre dei Vigili del fuoco del distaccamento aeroportuale di Lampedusa con circa cinque automezzi antincendio sono intervenuti anche i Carabinieri.

Sono state necessarie circa sette ore per avere la meglio sulle altissime fiamme che, fra l’area attigua al campo sportivo e il deposito di Capo Ponente, hanno ridotto in cenere una cinquantina di “carrette del mare” giunte sull’isola e stoccate all’interno delle due aree.

A rallentare le operazioni di spegnimento, da parte dei 15 pompieri in servizio, anche un problema tecnico: alle 5 è finita l’acqua a disposizione del distaccamento aeroportuale dell’isola. I vigili del fuoco iniziato dunque a riempire le autobotti direttamente dal mare e solo all’alba hanno ultimato le operazioni di spegnimento.

La Procura ha aperto un’inchiesta

Da stamane sono in corso sopralluoghi e ispezioni per appurare, l’eventuale presenza sul posto di persone che potrebbero esser rimaste vittime dei roghi; verifiche imposte dalla procedura che hanno dato esito negativo.

Nessun dubbio sul fatto che i due incendi siano di natura dolosa e la Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta sul rogo dei barconi dei migranti.

“Metteremo tutto l’impegno possibile – ha detto il procuratore aggiunto Salvatore Vella – per far luce su questi episodi di intolleranza che non rendono giustizia alla solarità del popolo di Lampedusa e che possono danneggiare seriamente il turismo, fonte di ricchezza dell’isola. Lampedusa non può diventare un luogo di guerriglia urbana”.

Delle indagini, come detto, si stanno occupando i Carabinieri, che hanno lavorato tutta la notte per cercare di scoprire gli autori del gesto.

Provenzano e la Porta d’Europa imballata

La visita di Provenzano a Lampedusa era stata programmata subito dopo che, nei giorni scorsi, la Porta d’Europa era stata imballata con sacchi di plastica.

Ad accoglierlo sull’Isola sono stati il sindaco delle Pelagie Totò Martello, e l’eurodeputato e vicepresidente della Commissione Libe a Bruxelles, Pietro Bartolo (S&D), che lo accompagneranno in tutte le tappe della sua giornata lampedusana.

Presenti, all’aeroporto, anche il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa e il questore Rosa Maria Iraci.

Il ministro ha visitato, alla Madonnina una delle motovedette utilizzate dalla Guardia costiera per effettuare i controlli lungo la costa, ma anche soccorsi e salvataggi.

Poi si è spostato alla Porta d’Europa, il monumento di Mimmo Paladino che era stato “sfregiato” nei giorni scorsi.

Bartolo, qualcuno alimenta un clima d’odio

Parlando dell’incendio, Bartolo ha detto che “Si tratta di un grave gesto alimentato da qualcuno che ha interesse a destabilizzare il clima politico e di convivenza civile sull’isola”.

“La situazione è molto tesa – ha spiegato – , probabilmente per la crisi economica e sociale, ma l’incendio non rappresenta i lampedusani, che al contrario hanno espresso una condanna unanime per questo gesto. I lampedusani aspettano di far ripartire le loro attività e non ci sono le condizioni, a cominciare dalla questione dell’insufficienza dei collegamenti aerei per raggiungere l’isola”.

“Oggi abbiamo la risposta del governo – conclude – con il ministro per il Sud, Peppe Provenzano, in visita istituzionale a Lampedusa, la prima dopo il lockdown, per ascoltare gli imprenditori e cercare insieme di costruire delle risposte”.

Musumeci, valutiamo la costruzione di un ospedale a Lampedusa

Intanto proprio stamattina il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha annunciato che “il governo regionale realizzerà uno studio sulla possibilità di istituire una struttura ospedaliera a Lampedusa”.

“La proposta dell’amministrazione comunale – ha aggiunto Musumeci – , avanzata il tre giugno a Palermo nel corso della riunione che abbiamo voluto sulla sanità nelle Isole minori, merita di essere valutata con attenzione ed è perfettamente coincidente con la posizione, da noi sempre espressa, che considera Lampedusa una Terra di interesse internazionale”.

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