Migranti e contagi covid, Mediterranea, "focolaio in Libia" - QdS

Migranti e contagi covid, Mediterranea, “focolaio in Libia”

redazione web

Migranti e contagi covid, Mediterranea, “focolaio in Libia”

giovedì 02 Luglio 2020

Intanto il Governatore Musumeci, sui positivi al coronavirus spostati a Noto si chiede, "perché la quarantena sulla terraferma?". Ma il pericolo più che dalle navi delle Ong viene dagli incontrollati "sbarchi fantasma", come ad Agrigento

“Dei 43 immigrati sbarcati ieri ad Augusta dalla Mare Jonio, otto sono risultati positivi al coronavirus. Si trovano a Noto e non su una nave in rada come aveva chiesto il governo siciliano. Ma lo Stato dice che la nave costa troppo. E quindi si possono alloggiare a Noto, perla del nostro turismo”.

Lo ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci aggiungendo che “il nostro sistema sanitario ha provveduto a tamponi e ha posto in isolamento i positivi, dividendoli dagli altri. Ma permangono due grandi domande: perché la quarantena sulla terraferma? Perché nessuno ci informa sulle condizioni reali dei campi in Libia? Sono domande alle quali Roma ha il dovere di rispondere. Verificherò a questo punto se non sia il caso di ordinare la zona rossa attorno alla struttura che ospita gli migranti”.

Mediterranea, focolai in Libia, evacuare i campi di prigionia

All’appello di Musumeci si unisce Mediterranea Saving Humans che rilancia, “il virus si è propagato anche nel continente africano e in Libia in modo massiccio e questo impone un intervento umanitario di soccorso che preveda l’evacuazione dai campi di prigionia libici dove le condizioni igienico-sanitarie disastrose rischiano di trasformare quei luoghi in un focolaio senza precedenti”.

“D’altro canto – ha sottolineato la ong – un’emergenza non esclude l’altra: senza navi da soccorso in mare le persone muoiono a migliaia nel Mediterraneo centrale. In assenza di soccorsi da parte dei governi le navi della società civile non possono fermarsi, adesso meno che mai. Far morire le persone in mare non può essere un metodo di prevenzione e contenimento del virus. È un discorso inaccettabile”.

Il Sindaco di Noto, i positivi in isolamento

“Ieri la Prefettura ha collocato in una struttura adeguata a venti chilometri dal centro abitato, 43 migranti. Tra loro sono emersi otto casi di soggetti positivi e asintomatici posti in ulteriore isolamento. Entrambi i gruppi sono comtrollati giorno e notte” lo ha detto il sindaco di Noto Corrado Bonfanti, spiegando inoltre di essere in costante contatto con il Governatore Nello Musumeci e l’assessore alla Salute Ruggero Razza, per una rapida soluzione della vicenda.

“Anche se ciò che è accaduto non sarebbe dovuto accadere – ha aggiunto Bonfanti – nessuna preoccupazione per la nostra comunità, perché non sarà consentita alcuna possibilità di contatto con le persone positive”.

Il pericolo maggiore dagli sbarchi fantasma

Ma il pericolo maggiore per eventuali contagi in Sicilia non viene tanto dai controllatissimi arrivi sulle navi delle Ong, ma da quegli assolutamente incontrollabili sbarchi fantasma che non si sono mai fermati nemmeno nel periodo in cui l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini propalava la bufala dei porti chiusi.

Uno di questi sbarchi fantasma, avvenuto ieri sera al tramonto a San Leone, nell’Agrigentino, in una spiaggia del viale delle dune ancora piena di bagnanti, è stata documentata dall’associazione ambientalista MareAmico.

“Uno sbarco molto diverso da tutti gli altri – è scritto nella nota diffusa dall’Associazione – per via del mezzo utilizzato: un veloce motoscafo entrobordo invece del solito barchino di legno, per il numero ridotto di migranti: un viaggio comodo solo per dieci tunisini che, appena arrivati a riva, si sono cambiati nel retro delle dune, indossando un abbigliamento molto curato, e si sono sparpagliati nel boschetto per far perdere le proprie tracce”.

La Polizia rintraccia sei tunisini

La Polizia di Stato è riuscita però a rintracciarne sei e i migranti sono stati portati tutti alla tensostruttura della Protezione civile che sorge nell’area attigua alla banchina di Porto Empedocle (Agrigento).

Qui sono stati sottoposti ai primi controlli medico-sanitari.

L’imbarcazione utilizzata dal gruppo, un motoscafo di cinque metri, è stato posto sotto sequestro.

Tensioni sulla Ocean Viking, minacciano di gettarsi

Intanto attimi di tensione si sono registrati tra i centottanta migranti che si trovano a bordo della Ocean Viking: alcuni minacciavano di gettarsi in mare.

Sos Mediterranee ha denunciato la “mancanza di solidarietà” dei Paesi Ue: “ancora una volta siamo lasciati in un limbo senza alcuna indicazione di un porto di sbarco: che fine ha fatto l’Accordo di Malta per il ricollocamento dei migranti salvati?”.

Le persone sono state recuperate in quattro diverse operazioni in cinque giorni nelle aree Sar italiana e maltese.

“Alcuni dei sopravvissuti sono in condizioni precarie in mare da otto giorni. La situazione è insopportabile”, spiega la ong francese.

Tra i migranti, di tredici nazionalità diverse, ci sono due donne (una incinta) e venticinque minori, diciassette dei quali non accompagnati. Molti “hanno ustioni da sole e carburante, una persona è stata evacuata dalla Guardia costiera italiana.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017