Migranti, esplodono gli sbarchi, l'Unione europea tace ancora - QdS

Migranti, esplodono gli sbarchi, l’Unione europea tace ancora

redazione web

Migranti, esplodono gli sbarchi, l’Unione europea tace ancora

sabato 11 Luglio 2020

Boom a Lampedusa, oltre seicento persone a bordo di barchini, favoriti dal bel tempo. Il Ministero dell'Interno cerca centri quarantena. La soluzione delle navi. Regolarizzazione, meno di centomila domande

Dal Nord Africa a Lampedusa, viaggio diretto, senza il soccorso delle navi umanitarie. Come avveniva ai tempi della favola dei “porti chiusi” di Matteo Salvini: sbarchi autonomi, con tantissimi piccoli vascelli e pochissime grandi imbarcazioni.

In realtà quella del leader della Lega Nord, in un Paese con quasi ottomila chilometri di coste, fu solo propaganda: i porti erano chiusi soltanto alle navi delle ong, ma i migranti, come denunciò a suo tempo il sindaco di Lampedusa Totò Martello, continuavano a sbarcare ogni giorno, senza clamori, con piccole imbarcazioni.

Fuggivano, allora, dalla fame e dalle guerre, anche intestine come quella libica. E si scatenavano in estate, con il mare calmo e il caldo.

Oggi non è cambiato molto, se non che adesso, i migranti, fuggono anche dai focolai di coronavirus che si vanno sviluppando in Africa.

I numeri degli sbarchi nel 2020 hanno superato quota ottomila, contro i tremila dello stesso periodo del 2019. Ma nel 2018 erano stati oltre ventitremila e l’anno precedente, quasi centoventimila.

Maurizio Gasparri ha parlato di “Un Paese esposto al pericolo rinnovato dell’immigrazione clandestina con l’aggiunta dell’emergenza coronavirus, che si potrebbe diffondere attraverso questi sbarchi”. Ha dimenticato di dire che, finora, il virus, che non fa questioni di razza, è stato diffuso in Italia quasi esclusivamente da italiani.

Come al solito, poi, dalla destra non vengono date soluzioni. Perché altrimenti dovrebbero parlare di respingimenti, contrari alla normativa internazionale.

Non ci vuol molto a comprendere che se gli sbarchi aumentano, si tratta di puro spirito di sopravvivenza e che il fenomeno andrebbe soprattutto governato, ma l’Ue, come ha dichiarato lunedì scorso al Qds.it proprio il primo cittadino di Lampedusa, tace.

Colpevolmente.

Così oltre seicento migranti sono arrivati ieri sull’isola a bordo di una ventina di imbarcazioni. E, come detto, a eccezione di un barcone con 267 persone a bordo e di un altro con 95, gli altri arrivi si sono registrati a bordo di barchini.

L’impennata di sbarchi, mentre il solito Salvini continua a far propaganda, ha portato al collasso dell’hotspot sull’isola e un centinaio di migranti è stato trasferito con il traghetto di linea a Porto Empedocle.

L’obiettivo del Viminale è svuotare rapidamente Lampedusa, ma non è agevole reperire strutture dove mantenere i migranti in quarantena.

Una soluzione sarebbe quella, più volte proposta dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e dallo stesso sindaco Martello, di incrementare il numero delle navi-quarantena come la Moby Zazà. Ma, obietta qualcuno, sono costose.

Restano ancora sotto i centomila, intanto, nonostante la destra avesse previsto che sarebbero state sei volte tanto, le domande di regolarizzazione giunte al Viminale dall’avvio della procedura, lo scorso primo giugno.
Quelle per lavoro subordinato sono 11.697 e 81.674 quelle per lavoro domestico.

Sono 11.021 le istanze in corso di ultimazione.

Altre 4.386 arrivano dal canale gestito dalle Poste.

Il termine per l’invio scade il 15 agosto.

Secondo il viceministro dell’Interno, Matteo Mauri, “bisogna continuare sul percorso intrapreso e serve il protagonismo delle realtà che operano in prima fila nei settori coinvolti”.

“Questo è essenziale – ha detto Mauri – non solo per fornire le informazioni e agevolare il processo di emersione, ma anche per prevenire le truffe e i tentativi di sfruttamento da parte di soggetti che chiedono denaro in cambio della regolarizzazione”.

A breve una nuova circolare del Viminale chiarirà alcuni punti della procedura.

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